Il Mgff torna a sorpresa a Soverato?

mgffUna buona notizia per chi aveva sofferto nel vedere il Magna Graecia Film Festival di Gianvito Casadonte andare via da Soverato: il Mgff potrebbe tornare “a casa”. Secondo indiscrezioni dell’ultima ora, infatti, il direttore artistico è stato contattato di recente da alcune figure di profilo istituzionale, che lo hanno invitato a riflettere sull’eventualità di riportare a Soverato la sua kermesse cinematografica, tanto perché nutrono stima e passione per il festival che quest’anno celebrerà la sua decima edizione, quanto in considerazione del momento di vuoto politico-culturale e crisi economica che attraversa Soverato. Situazioni che prospettano un’estate non allegra per eventi e programmazione turistica.

Secondo quanto risulta, Casadonte sarebbe già in trattativa con alcune realtà di pregio paesaggistico e turistico, una situata nel comprensorio jonico soveratese e un’altra in una regione meridionale diversa dalla Calabria. Improbabile, invece, la location montepaonese per quest’anno, a causa di motivi prettamente tecnici, e pur restando fermo l’apprezzamento della direzione artistica del Mgff per il successone dello scorso anno, quando la piazzetta della cittadina si animò in puro stile “Nuovo cinema Paradiso”. L’ipotesi del ritorno in città – che sarà a breve valutata dalla commissaria Maria Virginia Rizzo – non è quindi ancora una certezza. Qualcosa, però, intanto si è mosso. E la possibilità che il Mgff riprenda a essere “un sogno di mezza estate” soveratese è concretamente sul piatto.

Secondo fonti interne all’entourage del festival, in queste ore Casadonte sta valutando l’opzione-Soverato anche a seguito di incontri avuti con autorità di livello sovra-comunale per discutere della cosa. Certamente il patron del Mgff nel compiere questa scelta dovrà esaminare l’aspetto economico, dal momento che si tratterebbe di rinunciare ai compensi offerti altrove per organizzare un festival più o meno “a costo zero”. C’è però anche un aspetto sentimentale da considerare, e cioè l’amore che lo lega a Soverato e il senso di solidarietà verso una realtà che in questo momento sta soffrendo. Fattori che gli renderebbero sicuramente difficile l’idea di dire no a coloro che in questo momento gli chiedono impegno per il bene della città, accendendo un faro positivo e prestigioso a livello nazionale e internazionale sulla sua programmazione estiva. Con queste premesse che fanno ben sperare, e con l’augurio che il festival torni davvero a Soverato, si attendono ora sviluppi della situazione.

Teresa Pittelli

 

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