D’Amato: “Dire basta era un dovere. Non mi presterò più alla politica, mi spenderò per Soverato da cittadino”

Le locandine dei quotidiani locali all'indomani delle dimissioni dei dieci consiglieri
Le locandine dei quotidiani locali all’indomani delle dimissioni dei dieci consiglieri

Antonio D’Amato, leader di Amo Soverato, il gruppo d’opposizione più corposo in consiglio comunale, spiega il perché delle sue dimissioni e soprattutto annuncia che non si “presterà più alla politica”, ma si spenderà come cittadino attivo per la rinascita di Soverato. “Sento forte il dovere di spiegare ai concittadini le ragioni che mi hanno portato alla sofferta decisione di rassegnare le dimissioni, venendo così a incidere sul commissariamento del Comune”, scrive d’Amato in una nota. “Chi ha avuto modo di seguire le vicende politiche della nostra città, credo possa comprendere la mia posizione, giacché nel pieno rispetto del ruolo assegnatomi ho continuato ad adempiere alle funzioni di consigliere di minoranza nonostante incomprensioni e accuse che mi hanno mortificato. Ciò anche a opera di chi, invece, per ruolo e mandato doveva essere al di sopra delle parti”, prosegue D’Amato. “Da sempre ho denunciato l’incapacità di governo di questa amministrazione, sia per le attività compiute che per quelle mai neanche avviate pur se urgenti e indifferibili. La scelta di dimettermi non è stata, tuttavia, solo pervasa dal fervore di un’energica quanto convinta opposizione  politica. Sussistono infatti ragioni ben più profonde, che sottendono al clima denso di veleni, aspri contrasti e gravi divergenze sul piano personale – rimarca il consigliere –  e che hanno reso  non più percorribile la via della democrazia, generando di fatto la paralisi dell’azione amministrativa che ha creato evidenti disservizi nella nostra città”.

D’Amato sottolinea che la proposta delle “dimissioni in massa” non è maturata all’interno del gruppo “Amo Soverato”, ma è stata conseguenza di problemi interni alla maggioranza. “Abbiamo deciso di non sottrarci a questa occasione concreta di “licenziare” l’amministrazione Taverniti, per coerenza politica e morale, poiché discutiamo da due anni della sua inadeguatezza. Abbiamo tentato fino all’ultimo istante di collaborare sui temi nevralgici che abbiamo affrontato con determinazione – dall’ospedale a rischio chiusura all’illegittimità degli aumenti della tassa sulla spazzatura, alle incongruenze del piano di riequilibrio –  ma non c’è stato spazio per il dialogo. E nel momento in cui è emersa  la volontà di reagire, abbiamo convocato una riunione della minoranza, all’esito della quale è scaturita la decisione unanime di non lasciar cadere nel vuoto questa opportunità”, evidenzia l’ex capogruppo di Amo Soverato. “Sono orgoglioso di ciò che ho fatto e di quanto ho dato per la città in questi due anni, ma sinceramente rammaricato per non aver concretizzato nulla nel superiore interesse del bene comune. Ho sostenuto – assumendomi anche gli oneri economici – battaglie legali per questioni che ritenevo fondamentali e giuste, e alcune si sono già poste in linea con le aspettative dei cittadini, come il ricorso Tarsu. Rimane in me l’amaro interrogativo “cosa avrei potuto fare per Soverato e non ho fatto?”, si chiede D’Amato.

“Questa esperienza politica ha rafforzato in me il profondo rispetto per le istituzioni e la voglia di spendermi per la mia città, e al contempo mi ha posto di fronte a grandi amarezze e delusioni”, precisa D’Amato. Una sofferta riflessione che mi consente di tirare ora queste somme: non “prestarmi” più alla politica ma svolgere dall’esterno un ruolo attivo di semplice cittadino per supportare la mia città, cercando di prodigarmi per orientarci nella scelta dei nostri futuri amministratori. Quanto accaduto è di certo una pagina triste per Soverato, ma credo che ora occorra guardare con fiducia al futuro”, sottolinea il consigliere, auspicando che “il commissario Maria Virginia Rizzo possa aiutare la città  nella risoluzione della grave crisi, preservandone le energie positive”. “Un’ autorità che non ha necessità di conquistare il nostro consenso, ma per senso civico e rispetto per lo Stato potrà agire in sinergia con tutti i cittadini attraverso il dialogo ed il confronto con la realtà locale, e che sono certo ci aiuterà a risanare la nostra Soverato – conclude D’Amato – per riportarla agli antichi fasti di splendida e fascinosa Signora cullata dal mare”.

Teresa Pittelli @teresapittelli
 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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