“W l’Italia libera!” Il partigiano Manente incontra gli studenti di Soverato

Carlo ManenteAnpi e Federazione degli studenti insieme per incontrare il partigiano Carlo Manente. A ragione, il giovane segretario dell’Associazione nazionale partigiani, Valerio Cuteri, nell’incontro organizzato nei giorni scorsi alla libreria Non ci resta che leggere lo presenta come qualcuno che una volta conosciuto non può non cambiare il corso della nostra vita.

Eccolo Carlo Manente, 90 anni, curvo su gambe fragili ma con un ruggito da leone come pochi se ne sentono ancora. Dritto e fiero, con voce ferma racconta la nostra storia d’Italia.

Strano a dirsi, ma ciò che per noi è una pagina di storia, per lui è stata la vita.

Dopo una breve introduzione di Fausto Pettinato, presidente della sezione Anpi di Soverato, e la commossa cronistoria recitata da Greta Fazzari, parte il cortometraggio Memorie Partigiane. Intenso e rigorosamente in bianco e nero, drammatico eppure bellissimo, a cura di Laura De Sanctis, è girato tra i monti marchigiani, a Montalto.

L’episodio che narra, è tratto dalla storia della Resistenza, e precisamente la strage del 22 marzo 1944 in cui perdono la vita 32 uomini, anzi ragazzi, poco più che ventenni. Solo 5 si salvano. Carlo è uno di quelli. Il video si apre con le parole di Mussolini con l’annuncio della dichiarazione di guerra. Il richiamo alle armi è irresistibile e molti partono da casa. Non hanno scarpe, né capi di lana, la fame invece è tanta come la neve. Non sono soldati, i partigiani, non sono al soldo del primo potente ma volontari che lasciano la propria famiglia spontaneamente e senza stipendio. Se tanti sono gli eventi, le corse, il freddo, le strade e i morti, un fatto non è da dimenticare: questi uomini hanno dato via la vita in cambio della libertà.

Anpi e studenti“Ogni articolo della Costituzione- sostiene Pettinato- è stato scritto col loro coraggio”. La stessa Costituzione che oggi è minacciata a più riprese, è frutto del coraggio di un ragazzo di vent’anni con un sogno in testa: abbattere la dittatura fascista. “Non c’era nessuna libertà, di parola, di stampa, di espressione, nessuna- afferma Carlo- solo dopo la guerra scoprimmo il significato della parola sciopero”.

La storia di Carlo Manente incomincia a Trieste, dove disputa una gara come atleta, quando scoppia la guerra e non può tornare a casa, a Catanzaro. Allora inizia la sua lunga odissea, arriva a Pescara, e poi a Tolentino. E qui per la prima volta sente parlare di alcuni ragazzi, che si fanno chiamare partigiani. Si arruola subito e quel giorno del rastrellamento in montagna sta per essere fucilato quando una lite tra il tedesco e il generale fascista gli salva miracolosamente la vita. Da qualche tempo, dopo anni di oblio del coraggio partigiano, ha ricominciato a marciare con le parole. Viaggia in tutta Italia ed è ospite fisso della libreria di Soverato e dell’Anpi in occasioni speciali come quella del 2 giugno.

L’ascolto attento dei suoi racconti, precisi eppure così lontani, ha emozionato tutte le persone presenti, soprattutto la federazione studenti che Manente saluta con un selfie e incoraggia: “Ragazze, ragazzi fatevi avanti con la stessa grinta di noi partigiani. Viva l’Italia libera!”.

Anna de Fazio Siciliano

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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