Ospedale, se il turista scopre che pediatria funziona “a orario”

Ospedale Soverato - Reparto PediatriaL’odissea di una mamma romana e della sua bimba di 17 mesi alle prese con febbre forte e gastroenterite

Una bimba di 17 mesi con una forte gastroenterite che preoccupa i genitori tanto da spingerli a cercare aiuto al pronto soccorso dell’ospedale di Soverato. La mamma, che vive a Roma e sta trascorrendo con la bambina un periodo di vacanze nella cittadina jonica, arriva in ps nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, e viene subito indirizzata al reparto di pediatria. Una volta arrivata al quarto piano, però, la brutta sorpresa: la bimba non può rimanere ed essere curata oltre le 20, quando nel reparto scatta un paradossale “coprifuoco” che lo ha condannato ormai da un anno a essere chiuso nelle dodici ore notturne, dalle 20 alle 8 di mattina. Un’incongruenza, se si pensa che in reparto c’è personale medico specialistico d’eccellenza, costretto però a “far sloggiare” i piccoli pazienti al momento in cui scatta l’ora x. La situazione è dovuta a buchi di organico che si vanno allargando e non vengono mai colmati, con la motivazione ufficiale del blocco del turn over, cioè dell’impossibilità di procedere a nuove assunzioni imposta dal piano di rientro finanziario al quale è sottoposta la Calabria, sorvegliata speciale del ministero della sanità. Di fatto, però, questo meccanismo sta portando alla chiusura del reparto, sempre negata ufficialmente ma sempre più vissuta sulla pelle degli utenti.

“Il pronto soccorso di Soverato è stato molto celere nel mandarmi nel reparto di pediatria, dove ho trovato competenza e umanità di cui ringrazio”, racconta la mamma della piccola paziente al Garantista. “Il problema però è che tra un emocromo e l’altro, mentre la bimba stava male e la nostra preoccupazione cresceva, la pediatra mi ha spiegato con rammarico che se mia figlia avesse avuto bisogno di un ricovero mi avrebbe dovuto mandare in cerca di un posto all’ospedale di Catanzaro, se fosse stato disponibile”, continua il racconto della mamma, che ricorda il panico e lo spavento di quei momenti. “Ma è normale “mandare” una bambina di 17 mesi con la temperatura a 40,5°?”, si chiede la signora. Infine, l’interrogativo che brucia di più: “Va bene parlare di turismo, ma forse non vi sembra che ci siano delle situazioni più urgenti da trattare? Siete al corrente che il pronto soccorso pediatrico – scrive ancora la mamma della piccola paziente – non esiste dalle 20:00 alle 8:00?”. Sì. Siamo al corrente. Esattamente 13 mesi fa, il 26 luglio 2013, a Soverato fu organizzata da un comitato genitori e da una nutrita rappresentanza di medici ospedalieri e pediatri del territorio una protesta pubblica per salvare il reparto, del quale si era intuito il progressivo disarmo proprio all’indomani dell’ordine di servizio che stabiliva la “chiusura notturna” dell’unità operativa. Sindaci del comprensorio, cittadini, amministratori manifestarono la volontà di lottare per raggiungere l’obiettivo, facendosi sentire con l’asp e con la Regione, dove si prendono le decisioni strategiche sulla sanità ospedaliera. Ma a oggi la situazione resta invariata. E secondo qualcuno rischia di annuvolare anche il futuro del contiguo reparto di ostetricia e ginecologia, che non potendo più contare su un pediatra di guardia attiva, ma solo in reperibilità, potrebbe non avere per le future mamme lo stesso appeal degli anni precedenti, rischiando di finire sotto la soglia dei 500 parti annui necessari a restare aperto.

“Non me la prendo certo con la pediatra che fa encomiabilmente, da sola, turni di lavoro impossibili, ma sono indignata e perplessa con questo sistema di gestione di servizi essenziali”, conclude la mamma, sottolineando di “essere rimasta colpita dal bel clima del reparto, e di continuare a non capire perché allora viene depotenziato”. Già. Una situazione di disagio e incertezza alla quale non ci si può adattare, come hanno scritto tanti utenti che hanno commentato il post della turista che si è sfogata anche su facebook. E gli amministratori del territorio, che hanno avviato in questi giorni dibattiti e iniziative per la campagna elettorale delle prossime regionali, batteranno un colpo?

Teresa Pittelli

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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