Comune, la Rizzo “salvaguarda” la mensa scolastica dei bimbi

Comune SoveratoServizio mantenuto nonostante le difficoltà economiche. Ora si potrebbe però pensare a migliorarlo.
In questi tempi amari per i servizi pubblici e le garanzie dei diritti conquistati negli ultimi quarant’anni, una semplice delibera di proroga del servizio di refezione scolastica per i bambini delle scuole primaria e materna, normalmente dovuta e ordinaria, fa invece tirare un sospiro di sollievo. E già. Perchè a leggere il provvedimento pubblicato ieri in albo pretorio del Comune si ha quasi la sensazione che qualche dubbio sulla continuazione del servizio per il 2014-2015 potesse essere aleggiato dalle parti del Palazzo di città.
Dubbio poi superato dalle considerazioni sull’importanza di non cancellare con un tratto di penna un sistema fondamentale, quello basato sul binomio refezione-tempo pomeridiano,  per la qualità dell’educazione dei bimbi del territorio. La delibera firmata dal commissario Rizzo, infatti, prende atto “che il mancato impegno per il servizio mensa comporterebbe la soppressione del tempo normale nelle scuole dell’infanzia e del tempo pieno nella scuola primaria”, e prende anche atto “che seppur nelle ristrettezze economiche e finanziarie sia necessario profondere ogni massimo sforzo per garantire i più alti livelli qualitativi d’istruzione scolastica”. In virtù di queste considerazioni, quindi, il Comune si impegna ad autorizzare l’erogazione del servizio di refezione scolastica per il prossimo anno, autorizzazione che vale per tutte le scuole primarie, secondarie di primo grado e d’infanzia di Soverato, nonostante la richiesta di assunzione dell’impegno fosse arrivata solo dall’istituto comprensivo “Soverato 1”.
Di questa delibera, quindi, dovranno ora tenere conto gli uffici tanto nella redazione dei prossimi bilanci, quanto nella determinazione delle tariffe per il servizio. Resta ora da vedere se i pasti dei piccoli alunni continueranno a essere serviti ancora dalla ditta Siarc, o se si procederà a una nuova gara d’appalto, magari coinvolgendo con suggerimenti e proposte i rappresentanti dei genitori e i responsabili-mensa dei vari istituti.
L’obiettivo dovrebbe essere la garanzia della qualità e varietà del cibo servito ai bambini coniugato con il mantenimento di tariffe abbordabili anche da parte dei nuclei familiari meno abbienti. Dopo la cancellazione delle fasce di reddito alla quale il Comune ha proceduto ad agosto 2013, infatti, qualche famiglia ha faticato non poco a sborsare la cifra richiesta per i ticket mensa, e cioè un centinaio di euro al mese circa per bambino. Per famiglie a basso reddito con due o tre figli alla scuola primaria, infatti, la cifra erogata si è aggirata sui 2-300 euro, un carico non sempre facilissimo da sostenere.
Teresa Pittelli
 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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