La Corte dei conti boccia il piano di riequilibrio del Comune. Arriva il dissesto. Forse si prospetta un ricorso.

Maria VIrginia Rizzo (al centro) con i dirigenti comunali e il portavoce Dario Macrì
Maria VIrginia Rizzo (al centro) con i dirigenti comunali e il portavoce Dario Macrì

Da Palazzo del Municipio, dove Rizzo è arrivata ieri nel pomeriggio, si parla di “fulmine a ciel sereno”

La Corte dei conti ha comunicato ieri al Comune di Soverato di aver bocciato il piano di riequilibrio finanziario presentato dall’ente. Valutandolo “non congruo” al ripianamento dei conti del Comune. Nonostante gli sforzi messi in campo fino  all’ultimo dal commissario straordinario, Maria Virginia Rizzo, dunque, la magistratura contabile non ha ritenuto sufficienti le cifre contenute nella documentazione contabile presentata dai dirigenti comunali ad assicurare il risanamento finanziario della città.

Per conoscere i motivi precisi che hanno portato i giudici della Corte a un verdetto così severo, che spiana ora la strada al dissesto della città, occorre leggere le motivazioni della delibera, che sarà trasmessa al Comune nei prossimi giorni. Nel frattempo, quel che si può ipotizzare è che possano aver pesato negativamente nel giudizio dei magistrati contabili operazioni non andate in porto come l’alienazione degli immobili comunali, non riuscita a causa della mancanza di offerte congrue per i lotti di terreno e gli appartamenti messi in vendita; tra gli altri “passi falsi” che potrebbero trovarsi nel novero delle motivazioni, forse, anche la mancata sottoscrizione della richiesta di mutuo alla Cassa depositi e prestiti nell’ambito del decreto “paga-debiti”, lo scorso aprile, che ha escluso Soverato dal mega-prestito concesso a molti altri Comuni in difficoltà finanziarie. Insomma evidentemente il debito accumulato è considerato dai giudici eccessivo rispetto alle iniziative escogitate per abbatterlo.
I conti del Comune, del resto, come denunciava giusto ieri Antonello Gagliardi (Semplicemente Soverato), nonostante l’approvazione di un bilancio consuntivo e di un preventivo che segnalavano anche elementi positivi, non sono mai stati chiarissimi per i cittadini, per quanto attiene in particolare all’esatto ammontare del debito reale del Comune.

E i milioni “mancanti” non hanno rappresentato un dato rintracciabile ufficialmente, ma solo ipotizzabile e confuso (circa 30 milioni secondo le cifre di Gagliardi, 12 quelli denunciati dall’amministrazione Taverniti nel piano di riequilibrio approvato a febbraio 2013, poi ridimensionati dal piano riformulato dalla Rizzo a giugno, circa 3 quelli emersi dal consuntivo). La mazzata arrivata ieri dai giudici, però, stende un verdetto “tombale” su tutte le divergenze di opinioni e le ipotesi, dicendo “no” alla possibilità del Comune di reggersi finanziariamente sulle sue gambe.

La conseguenza, ora, salvo un ricorso alle sezioni riunite della Corte conti, pur sempre prospettabile entro 30 giorni, è l’inevitabile ripresa di quella procedura di dichiarazione di dissesto che il piano di riequilibrio aveva bloccato, e che comporta il default della città e l’affidamento a una terna di commissari della gestione finanziaria. Una “dichiarazione di fallimento” che toccherà alla Rizzo, non appena ricevuti gli atti ufficiali dalla Corte e dalla prefettura, anche se ancora non c’è certezza sui tempi. A Palazzo, intanto, scarne dichiarazioni, nessuna conferenza stampa in programma nonostante Rizzo sia arrivata ieri pomeriggio, facce deluse e sorprese. “E’ stato un fulmine a ciel sereno”, confessa un uomo dell’entourage commissariale. Un venerdì nero che a quanto pare neanche Maria Virginia Rizzo si aspettava. Si attendono i prossimi giorni, dunque, per le analisi e le reazioni.
Teresa Pittelli 

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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