Attenzione nel fare sesso con gli immigrati

coppia mistaLe attuali massicce ondate immigratorie in Europa e in altri paesi più liberi e ricchi impongono alle popolazioni accoglienti di riflettere anche sulle problematiche inerenti la sessualità. E’ quanto asserisce l’E.W.A. (Erotology World Association – Associazione Mondiale di Erotologia). Infatti, le persone non sono inerti e, quindi, presentano, tra tante altre, pure imperiose esigenze sessuali che hanno bisogno di essere trattate adeguatamente e sempre con particolare attenzione. Si sa, inoltre, che gli immigrati sono in massima parte giovani e fertili e che una percentuale di essi (maschi e femmine) sono attratti dai paesi più ricchi perché qui c’è maggiore libertà sessuale ed anche perché richiamati dall’industria pornografica e della prostituzione. Si sa, altresì, che è presente in larga parte della popolazione bianca il mito delle migliori prestazioni sessuali degli uomini di colore. Così, tanti e variegati interessi e motivazioni provocano incontri che non sempre tutelano la salute delle persone. Non è dato ancora sapere, in termini statistici e sanitari, l’effettiva incidenza (in qualità e quantità) di tale fenomeno volontario o costrittivo, che comunque è sempre stato presente nel corso dei millenni, legato ai ripetuti flussi migratori o alle frequenti invasioni militari. Però, dai dati disponibili, non si può fare a meno di raccomandare tanta attenzione nelle pratiche sessuali con persone sconosciute, specialmente se provenienti da territori notoriamente a rischio di malattie trasmissibili. E, purtroppo, non c’è mai stata a riguardo una pedagogia sociale istituzionale.

coppia mista 2 Ad esempio, la dislocazione di immigrati (presenti a vario titolo in numerosi paesi italiani al di fuori dei centri detentivi di identificazione e quindi a più diretto contatto con le popolazioni) provoca una qualche preoccupazione nelle famiglie che hanno delle belle ragazze. E questo è un primo dato sociologico. Altro dato è quello che, in mancanza di una esatta e preventiva informazione sociale (specialmente ai giovani) sui rischi potenziali, circolano voci che, pur mostrando un fondo di verità, rischiano però di ingenerare diffidenze e argomentazioni razzistiche. Certo è che nella nostra cultura non è sempre facile trattare adeguatamente di tematiche sessuali, specialmente in fase di prevenzione di spiacevoli situazioni sociali e sanitarie che potrebbero interessare più persone e più ambienti. Come sempre il discorso ricade sul modo che si ha di governare (istituzionalmente e come società civile) un qualsiasi fenomeno, specie se innovativo.

 Comunque sia, l’immigrazione impatta e non sempre le popolazioni sono preparate, al di là della generosa accoglienza e degli idealistici approcci. La prudenza non è mai troppa, pur nella cordialità dei rapporti umani e della auspicabile fratellanza. E non è mai troppa pure perché questi degli incontri con altri popoli e altre culture sono, ancora e purtroppo, territori semi-sconosciuti che possono ingannare persino le persone più accorte. Come è accaduto recentemente ad una giovanissima coppia di noti professionisti appena felicemente sposati. La donna, attratta dal mito del maschio africano e forse troppo sicura di sé, si è concessa un’avventura con un immigrato. Il marito alla nascita del quello che avrebbe dovuto essere il loro primogenito si è recato in clinica con un bel mazzo di fiori per omaggiare la moglie, ma il primario del reparto gli ha chiesto che forse quel mazzo di fiori non era opportuno poiché il neo-nato era di colore. D’altra parte la letteratura, anche cinematografica e musicale, del nostro secondo dopoguerra presenta simili situazioni a seguito del passaggio di eserciti stranieri. Ma allora si trattava di subire una guerra, un’invasione militare. Adesso siamo alle prese con un altro tipo di “invasione” anche se apparentemente pacifica: infatti ad alcuni tale immigrazione di massa sembra un “cavallo di troia” specialmente dopo la scoperta di combattenti islamici che, provenienti proprio da flussi migratori precedenti e  residenti in paesi occidentali, fanno adesso parte propulsiva dell’ISIS che sta sconvolgendo il Medio Oriente, specialmente in Siria e Iraq.  Purtroppo, eccetto per qualche intellettuale e per taluni ambienti più coraggiosi ed illuminati, gli argomenti dell’impatto sessuale restano un tabù e la persona rischia di trovarsi da sola e di essere additata ed emarginata se incappa in una di queste situazioni scabrose o in una malattia infettiva prodotta da incontri sicuramente legittimi ma altrettanto sicuramente assai imprudenti per impreparazione individuale e sociale. A chi spetta formazione e difesa? A chi spetta prepararci ad affrontare civilmente il presente interculturale e il futuro meticciato?

 Domenico Lanciano

 

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