Soverato – Caro Papà ti scrivo …

assoCaro papà, ti ho cercato tanto nel silenzio di questi giorni.
E’ stato così difficile capirti nella tua complessità e avrei voluto tanto poter costruire con te un nuovo presente e futuro insieme.
Mi manca alla follia il tuo sguardo infinitamente profondo, che era come perdersi dentro ogni volta che ti parlavo e mi insegnavi con poco.
La grandezza che sentivo guardandoti, non mi ha permesso di raggiungerti come avrei voluto, barriere costruite da schemi di una vita vissuta con molto dolore e sofferenza, difficili da oltrepassare, da comprendere.
Ci sono stati dei momenti così preziosi che custodisco gelosamente, nei queli eravamo solo io e te e parlavamo di tutto.
Discorsi che solo tu riuscivi a spiegare, attingendo a quel pozzo di conoscenza che sentivo in risonanza dentro di me, e che tu guardandomi con quel sorriso impossibile da descrivere e con i tuoi occhi verdi, mi trasmettevi con tanta intensità.
Ci piaceva tanto quel silenzio nel conversare, avrei voluto mille di quei momenti con te, sopratutto avrei voluto capirti più a fondo, penetrando quella corazza così spessa e raggiungendo direttamente il tuo cuore così buono e generoso.
Come figlio ti sento presente nei miei gesti, in questi giorni ti ho sentito mentre mi guardavo allo specchio e ti riconoscevo nel riflesso dei miei occhi.
Celebro la tua bontà e gentilezza che da sempre mi accompagnano, che non ho mai compromesso e che valoro ogni giorno, e di cui so che tu eri fiero.
In questo momento mi mancano le tue mani forti, che vorrei tanto stringere e così dirti tutto quello che sento.
Mi mancano quei piccoli gesti che comprendevo semplicemente osservandoti.
Mio papà, “ASSO” (così tutti ti conoscevano) era un anima immensa condivisa da molta gente e da tutte quelle persone e cari amici che ti conoscevano nella vita di ogni giorno.
Ognuna di quelle persone, può farti rivivere raccontando un po di te, anche nel silenzio come piaceva a te.
Il silenzio vale più di mille parole, così come ora nel silenzio c’è tanto rumore, così tanto da farmi scoppiare il cuore.
Sono felice perchè so che mai potrò perderti e che se ho bisogno, potrò incontrarti in ogni sguardo di quelle persone o semplicemente cercandoti nei miei pensieri, ascoltandoti, già so che sei qui con me.
Nel nostro ultimo incontro ti avevo promesso e raccontato tante cose, molte delle quali si sono già concretizzate e che avrei voluto farti vedere, condividendo tutta questa gioia e sperando di renderti orgoglioso di me.
Ci sono relazioni che trascendono questo mondo e la vita per come la conosciamo, io lo sento così con mio papà.
Il mio dolore e per non essere riuscito a vederti un’ultima volta cosi come avrei voluto, stringendo la tua mano forte e portandola vicino al mio cuore, per farti sentire, anche se non ci sei più, quanto amore ho da darti e quanto te ne ho dato perdonandoti.
Ho saputo di te mentre ero su un taxi con mia moglie, andavo a festeggiare un compleanno, preparandomi per il giorno dell’amicizia che si festeggia qui a Rosario.
Come è strana e assurda la vita, stare dall’altra parte del mondo e sentirmi incapace di tutto, di stare li in quel momento che mai avrei pensato potesse accadere, sopratutto al mio colosso, a quell’uomo imbattibile e forte che era mio padre, mentre tutto crollava ho trovato voi, tanti, tanti amici.
Un vero amico può veramente cambiare tutto.
Cari amici non ho parole per ringraziarvi, mi avete accolto offrendomi di tutto fino all’impensabile, come una rete in cui siamo tutti una grande famiglia, dove vive un amore così puro e incondizionato, che ha fatto si che potessi vedere e celebrare mio padre nella gioia, così come sono sicuro lui avrebbe voluto.
Ringrazio di cuore Vincenzo Musmeci per questa bellissima foto, che mi fa ricordare mio papà per come io l’ho sempre visto.
Nel mio silenzio ora scrivo qui su Facebook, Possiate come mio unico desiderio, trasmettere queste mie parole al mio caro e bellissimo papà, quando lo sentite senza nessun compromesso, quando trovate in voi un momento di silenzio e pace, lontano dai pensieri e dalle preoccupazioni che tutti noi abbiamo.
Papa ti amo con tutto me stesso, tuo Domenico.

 

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