Soverato – Uno strano sentimento di addetto stampa

Con determinazione n 276 del 19.9.13 un Dirigente del Comune di Soverato ha deciso di “acquistare le prestazioni di servizio di addetto stampa e alle relazioni esterne...”; e la motivazione è “sentita l’esigenza del Commissario Straordinario di avvalersi di un addetto stampa e alle relazioni esterne“: dunque non serve una delibera, ma basta … l’ascolto (o il sentimento?) e il dirigente esegue.

I sensi dei dirigenti comunali funzionano a fasi alterne, perché se così non fosse, non si comprende l’altra parte di motivazione: “l’ente non possiede nella propria dotazione organica una figura professionale cui affidare le funzioni di addetto stampa” mentre fra i dipendenti del Comune un pubblicista avrebbero potuto vederlo o…sentirlo.

Non voglio evidenziare l’ennesima procedura amministrativa sballata del Comune di Soverato,  o indagare perché Tizio e non Caio, di chi è amico o parente questo o quello, per cui si arriva a ottenere incarichi senza uno straccio di procedura ad evidenza pubblica: ciò che mi riesce incomprensibile è che, con la situazione economica disastrosa del Comune, si trovano 1.000 euro al mese per un servizio che nessun comune della Provincia può vantare e di cui non si capisce l’urgenza, proprio mentre -giusto in questi giorni- i genitori dei bambini delle elementari devono cominciare l’iter burocratico di richiesta diretta al Comune del rimborso di 40 euro, anticipati per i libri di testo. Infatti nè i giornalisti free lance, nè l’addetto stampa hanno dato questa notizia: le librerie e cartolerie di Soverato, vista la prolungata morosità del Comune, si sono rifiutate di anticipare il costo dei libri: non era mai accaduto.  La sostanza è che per poco più di 12.000 euro si mette in moto un meccanismo infernal-burocratese, per cui 350 famiglie presenteranno 350 domande di rimborso, che il Comune dovrà esaminare e cui forse risponderà; bisognerà magari prendere tempo sulla restituzione dei soldi (perché appena arriva qualcosa in cassa, bisogna privilegiare i pagamenti ai creditori più amici, visto che l’ordine cronologico non esiste), inventarsi qualche determina più o meno ‘cabriolet’, arrivare alla esasperazione dei genitori che si rivolgeranno all’avvocato; e si provoca così l’innesco di centinaia di cause giudiziarie dal destino facilmente prevedibile, creatrici di nuovo ulteriore debito, che tra qualche anno pagheranno i contribuenti di Soverato (non quelli di Chiaravalle, Stalettì, Squillace o Catanzaro). Per 40 euro.

Ma è più “sentita l’esigenza” di dover affidare alla stampa la divulgazione della raccolta differenziata (che attualmente è la storia di un fallimento), di dover pubblicizzare la pianificazione delle attività per ottenere la Bandiera Blu e pubblicizzare la Notte Blu. A 1,000 euro al mese,

Ciò che credo invece non venga abbastanza pubblicizzato è l’attacco indiscriminato che l’amministrazione comunale, burocrazia compresa, sta portando ai servizi ai cittadini e alle famiglie in particolare. 1^ puntata. Dopo quasi trent’anni di onoratissimo servizio, è stato cancellato con un tratto di penna l’asilo-nido. 2^ puntata. L’aumento sconsiderato dei buoni mensa mette in serio pericolo il servizio esterno e, di conseguenza, il tempo pieno; l’aumento era motivato dal presupposto per cui non c’erano fondi provinciali: considerazione errata, in quanto i fondi provinciali arrivano sempre a  rimborso, cioè prima bisogna mangiare la pasta, poi pagare le fatture e quindi chiedere il rimborso (che è sempre arrivato, negli ultimi venticinque anni). In quel caso, l’amministrazione commissarial-burocratica non ha ‘sentito l’esigenza’ di stilare in bilancio di previsione il recepimento dei fondi provinciali, che avrebbe poi dovuto richiedere come ogni anno è accaduto. E se poi li richiedessero e questi fondi arrivassero, lo sanno i commissarial-burocrati che devono essere restituti alle famiglie paganti e non possono essere distratti in altre direzioni? 3^ puntata. Adesso tocca ai libri delle elementari. Ce n’è d’avanzo per chiudere l’ufficio socio-scolastico: di quale servizio si deve occupare, in un deserto del genere?

Però è ‘sentita l’esigenza’ irrefrenabile di avere un addetto stampa che ci parli di Notte Blu, Bandiere Blu…”ma il cielo è sempre più blu” cantava Rino Gaetano, cioè “tutto va bene Madama la Marchesa”. E giù ‘veline’ a catinelle. A 1,000 euro al mese.

 Domenico Calderoni (da Soverato).

 

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