Convegno sull’esperienza musicoterapica olofonica come terapia di gruppo

Un momento dell'incontro da sx il tirocinante musicoterapista Vito Barillari, Loredana Caserta, Giuseppe Cosentino, Gianfranco Pisano e Salvatore Ritrovato

Un momento dell’incontro da sx il tirocinante musicoterapista Vito Barillari, Loredana Caserta, Giuseppe Cosentino, Gianfranco Pisano e Salvatore Ritrovato

Esperienza musicoterapica olofonica come terapia di gruppo tema di un convegno presso il Centro di Salute mentale di Soverato

I risultati sull’esperienza musicoterapica olofonica integrata alla psicoterapia di gruppo, è  stato questo il tema di un convegno che si è tenuto presso il Centro di salute mentale di Soverato, con sede a Montepaone lido, operante nell’ambito dell’Asp di Catanzaro. Il laboratorio di musicoterapia, presso la struttura sanitaria diretta dal dottore Salvatore Ritrovato, è stato inaugurato poco più di un anno fa. L’olofonia  trova impiego da anni nella psicoterapia individuale presso il Centro.  Il passo ulteriore è stata allargarla ad un’esperienza di gruppo che ha coinvolto una ventina di pazienti, dalle caratteristiche disomogenee relativamente ad età, sesso, disturbi e patologie. Si sono sottoposti ad un ciclo di sedute che ha preso il via lo scorso ottobre. Soddisfatti dei risultati, definiti lusinghieri, si sono dichiarati lo stesso dirigente, il responsabile del laboratorio di musicoterapia, dottor Gianfranco Pisano, i colleghi terapeuti Giuseppe Cosentino e Loredana Caserta, e gli stessi pazienti. L’olofonia è una tecnica ideata in Calabria dal dottore Pisano, come riferito,  in cui l’ascolto della musica non è prevalente; quello che viene posto in risalto è l’immissione di suoni, rumori e musica distribuiti secondo un asse spaziale che riproduce situazioni ambientali più o meno familiari. È questo il sistema olofonico (olos=tutto, phone=voce ) integrato con la voce del terapeuta,che media suoni, musica e rumori ambientali in un contesto spaziale ed in cui la voce ha caratteristiche di conoscenza da parte del soggetto (timbro, tono) oltre ad essere ritmica e simil-ipnoinducente. I suoni ambientali sono la riproduzione di relazioni acustiche vissute dal soggetto nella sua vita quotidiana.

Il laboratorio di musicoterapia  rivolge la sua attenzione alle patologie psichiatriche in genere. Più nello specifico per  quanto riguarda le nevrosi, gli stati d’ansia generalizzata e/o reattiva, le distimie, le nevrosi fobico/ossessive e gli attacchi di panico. Per le psicosi si fa riferimento a quelle isteriche ed ai disturbi schizofreniformi oltre a quelli autistici.

È una tecnica, come è stato edotto, che fa parte delle psicoterapie brevi (da 5 a 6 sedute di ascolto sonoro nell’arco di tempo di 2/3 mesi); che garantisce un più favorevole  accostamento alla terapia da parte degli utenti, nella considerazione che l’aspetto principale è quello di ridurre i tempi terapeutici in soggetti che hanno bisogno di stare bene in poco tempo e contemporaneamente, se in atto, ridurre l’assunzione farmacologica con notevole guadagno nell’ottica costi/benefici a cui va incontro il soggetto con problemi psichiatrici.

La terapia olofonica oltre che di incontri e convegni, è stata più volte oggetto di tesi universitarie,  recente quella redatta dal tirocinante musicoterapista Vito Barillari a conclusione di un master dell’Università “Roma Tre”.

 

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