Paolo Mieli: ”Catanzaro capitale della cultura!”

paolomieliLe Piazze del Libro, manifestazione promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (in collaborazione con l’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica) continua a regalare grandi emozioni e incontri di alto livello culturale. Nel capoluogo di regione, è giunto uno degli ospiti più attesi: Paolo Mieli.

La presenza del noto giornalista e saggista, esperto di storia e politica, ha richiamato tantissima gente in Galleria Mancuso.

Per l’occasione sono state presentate le riedizioni di due suoi famosi libri: “Le storie e la storia. Gli eventi nascosti nelle pieghe del passato” e “Storia e Politica. Novecento secolo delle tenebre”.

L’incontro, moderato da Salvatore Bulotta, è stato curato dall’associazione Gutenberg, per il quale è intervenuto il presidente Armando Vitale e la prof.ssa Maria Perricelli,

<<Ho notato un risveglio civile e culturale in questa regione che voglio seguire – ha dichiarato Mieli. – Sono convinto che la Calabria sia in pieno rinascimento e la politica nazionale che non se ne rendo conto. Questa manifestazione e il pubblico presente sono un esempio di civiltà culturale pura.>>

<<Dentro il mio lavoro culturale c’è un profondo messaggio politico – ha sottolineato il presidente di Rcs Libri. – Occorre cambiare registro. Dobbiamo risentirci parte di una comunità. Noi siamo in un momento molto interessante per la storia del nostro paese: possiamo ricominciare. Dobbiamo solo sgomberare la testa e provare a pensare che oltre al nostro punto di vista c’è quello degli altri.>>

Mieli ha dato appuntamento per il suo prossimo libro: <<Farò qui, ad ottobre, la prima presentazione. Voglio aprire un dibattito in questa città dove fervono iniziative di qualità che elevano Catanzaro a capitale della Cultura>>.

Nel pomeriggio è stato anche presentato, a cura di Libera Catanzaro, il libro di Danilo Chirico e Alessio Magro, “Il caso Valarioti” che, dopo essere stato pubblicato nel 2010, il 2 luglio uscirà con il Sole 24 ore.

L’incontro è stato sapientemente moderato dal giornalista Filippo Veltri: <<Io c’ero! Quando Giuseppe Valarioti venne ucciso nella notte tra il 10 e l’11 giugno del 1980 ero cronista per conto dell’Unità. Il suo omicidio è maturato in un anno decisivo per la svolta “politica” della ‘ndrangheta dell’intera Calabria.>>

<<Valarioti viveva a Rosarno. Era un insegnante precario, segretario del Pci della città – ha spiegato Donatella Monteverdo, coordinatrice di Libera Catanzaro. – Pensava che la politica e la cultura fossero strumenti per sconfiggere la ‘ndrangheta e offrire un’opportunità ai giovani del suo paese. E’ stato assassinato all’uscita da una cena di festa per la vittoria delle elezioni, in un periodo di grandi tensioni sociali, nel quale lo scontro con le cosche era altissimo. E’ il primo omicidio politico in Calabria. Una vicenda giudiziaria lunghissima per un delitto irrisolto e senza colpevoli che si vuole ancora camuffare con il movente passionale.>>

Presente anche Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno: <<Gli anni peggiori per la Calabria sono stati quelli a cavallo tra l’80 e il 90. Questo periodo segna l’inserimento della mafia in politica. Oggi la ‘ndrangheta ha cambiato strategia. La lotta per la conquista del potere viene condotta con metodi non sanguinari>>.

<<Valarioti è stato dimenticato dalla Calabria – ha sottolineato Danilo Chirico. – In quel tempo si stava comprendendo che stava cambiando la ‘ndrangheta e la complessità della società calabrese.

Dobbiamo ricordare Valarioti come un pezzo della nostra storia, un elemento del nostro patrimonio culturale e politico.>>

 

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