De profundis per la destra

elezioni-comunali-1 Nelle tre liste per amministrative si sono insinuati alcuni distinti signori che, con molta buona volontà e prendendo per buone le loro sommesse dichiarazioni, potrebbero essere anche definite di destra, o, più esattamente, di centro(destra). Fine della destra soveratese; e, dopo dieci anni di amministrazione Mancini e un paio Taverniti, davvero un bel risultato.

 Del resto, è la situazione della destra italiana. Nel 1994 il Movimento Sociale ottenne, un poco per merito e molto per le circostanze, ma ottenne cinque milioni e mezzo di voti. Caso unico nella storia dei partiti, invece di festeggiare e ribadire la validità dei suoi principi (in estrema sintesi: primato della politica sull’economia; sovranità nazionale; dignità politica del lavoro… ), li rinnegò esplicitamente in certe squallide Tesi di Fiuggi scritte da un democristiano d’accatto. Attenzione, con l’accordo di tutti, in un gigantesco “chiagn’e fotte” in cui tutti cantarono l’Inno a Roma, assassinarono il MSI e diventarono Alleanza Nazionale; partito che poi si fuse con Berlusconi; poi si fuse del tutto, e oggi è un cosino da prefisso telefonico.

 Nel frattempo, tra il 1994 e il fatale 16 gennaio 1995, mi toccò vedere di tutto: portaborse DC e reggicoda di potenti divennero dall’alba al tramonto non dico camerati, ma dirigenti, e, secondo alcuni, miei dirigenti! E m’impartirono lezioni di coerenza, dopo aver leccato tutti gli stivali… ma no, scarpette dei dirigenti sanitari e potenti in genere!

 A qualche ex studendello di Liceo parve machiavellismo; i risultati della loro furbizia sono sotto i nostri occhi. Del resto, anche il povero Nicolò Machiavelli era astuto teorico, e nella vita reale collezionò solo papere fino a morire disperato.

 E torniamo a Soverato. Ridotta Forza Italia a un massimo di tre distinti signori e un pugno di simpatici ragazzi, insignificante Fratelli d’Italia, muti tutti sopra ogni argomento possibile e immaginabile (quisquiglie quali il dissesto, i negozi che chiudono e altre bazzecole!), cosa rimane della destra e anche del modestissimo centro(destra)? Non infierisco: leggete le liste.

 Sono passati a sinistra? Ragazzi, ma quale sinistra? C’è una specie di confederazione di gruppi che si chiama per comodità PD, e becca voti per mancanza d’altro, ma non per questo esiste. Tanto meno dice qualcosa su qualcosa: quisquiglie quali il dissesto, i negozi che chiudono e altre bazzecole! Non esiste, però compare.

 Gli intellettuali pacati e libreschi definiscono tutto ciò crisi della politica. Noi reazionari e che non siamo intellettuali ma dotti, invochiamo padre Dante, il quale c’insegna che “un Marcel diventa ogni villan che parteggiando viene”; cioè uno prima aderisce a un partito, poi si domanda che partito è, e fa carriera.

Ulderico Nisticò

 

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