Presentato a Catanzaro il nuovo libro di Pino Aprile “Terroni ‘ndernescional”

Un’iniziativa de #lacalabriacherema

2Presentato a Catanzaro in anteprima nazionale, negli ampi saloni dell’Hotel Guglielmo, il nuovo interessante saggio di Pino Aprile, “Terroni ’Ndernescional”. L’iniziativa pubblica è stata organizzata da #lacalabriacherema, il movimento di cui è leader Daniele Rossi il quale, nel corso dell’incontro che si è tenuto nel capoluogo, ha svolto la relazione introduttiva. Sono intervenuti l’Autore, famoso giornalista e scrittore di origini pugliesi, protagonista di importanti battaglie culturali finalizzate a una rilettura più vera e meno strumentale della storia del Mezzogiorno d’Italia, e il professor Vittorio Daniele, dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, studioso e ricercatore con all’attivo alcuni preziosi saggi sull’economia pre e post unitaria delle regioni del Sud.

Daniele Rossi nel suo ragionamento iniziale, in una sala in cui erano presenti anche i rappresentanti di numerose associazioni che operano in Calabria, dopo essersi soffermato sui limiti e sui ritardi del Mezzogiorno, e quindi anche sulle responsabilità dei disastri attuali, ha affermato: “Mi sento meridionalista ma in modo moderno, e quindi con una forte capacità autocritica. Non posso però tacere che nei confronti del Mezzogiorno e della Calabria si stanno commettendo ennesimi soprusi e ingiustizie, con la complicità di una buona parte di classe politica inadeguata, non all’altezza della situazione, preoccupata solo di mantenere la propria poltrona. Questa cosa la voglio gridare: se, ad oltre sessant’anni dalla nascita del Repubblica, tutti i principali indicatori economici della Calabria accumulano record negativi, vuol dire che il bilancio di sei decenni di vita politica è fallimentare, catastrofico, inaccettabile”. Da questi presupposti sono nate poi alcune riflessioni sul ruolo del #lacalabriacherema e su suoi propositi programmatici.

3Pino Aprile, spiegando come il suo ultimo libro, partendo dalla realtà economico-sociale della Sardegna che molto più di un secolo prima dell’Unità d’Italia si misurò con le politiche “apertamente colonialistiche” del Regno Sabaudo, ha sottolineato alcuni passaggi storici e politici fondamentali utili a leggere in modo più adeguato la realtà del Mezzogiorno e di tutte le regioni del Sud, da considerare tutt’altro che marginale, arretrata, nonché confinabile solo in una dimensione di emergenza cronica.

Ulteriori contributi sul tema sono stati offerti da Vittorio Daniele che, peraltro, ha proposto un confronto fra gli attuali indicatori macroeconomici della Calabria e il resto delle oltre 270 regioni dell’Unione Europea, facendo emergere che solo per il Sud si usano critiche, espressioni e giudizi che vanno molto al di là dei dati puramente statistici e che non sono immuni da influenze di natura quasi lombrosiana.

Il dibattito è stato animato dagli interventi, tutti interessanti, di protagonisti della società civile e dell’associazionismo: Paolo D’Errico (Associazione Mediterraneo 2020); Paolo Mirabelli (Associazione Digital Champions); Rocco Sicoli (Associazione Innovaterra); Luigi Mazzei (Start Up Calabria); Antonello Ciminelli (sindaco di Amendolara); Salvatore Tolomeo (Associazione Calabro Lombarda); Aldo Pecora (Ammazzateci Tutti); Ivan Placanica (Goel).

 

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