Catanzaro – Carmine Abate travolge il pubblico della Ubik

abate2Carmine Abate travolge il pubblico della Ubik con la sua personalità e la sua scrittura. Lo scrittore di Carfizzi, un paese arbëresh della Calabria, ha presentato il suo libro strenna che è un piacevole deja vu. A distanza di dieci anni, ecco nuovamente “La Festa del Ritorno”, vincitore nel 2004 del premio Selezione Campiello ed ora riedito da Mondadori per il prossimo Natale. Una favola senza tempo dove un padre e figlio si raccontano davanti al grande fuoco natalizio. Una storia d’amore, una testimonianza sull’emigrazione.

Abate ha rivelato di essere proprio lui da piccolo il figlio protagonista del racconto e ha spiegato come il rapporto con il padre sia stato per lui uno stimolo importante che lo ha spronato a scrivere: <<Ho scritto questo libro per abbracciare idealmente mio padre. Mi sono immaginato uno scambio di parole tra me e lui. Questa figura paterna che arrivava e ripartiva in un baleno, rimaneva poco con me, mentre io sarei voluto restare con lui ogni giorno della mia vita>>.

<<Nei miei lavori utilizzo la Calabria come luogo letterario, Terra di profumi, sapori e ricordi – ha affermato lo scrittore -. E questo spiega perché nel linguaggio che uso non c’è solo l’italiano ma anche il dialetto calabrese e l’arbereshe che rappresentano le mie origini>>.

L’autore, parlando del fenomeno dell’emigrazione, ha evidenziato come anche lui sia stato costretto ad andar via dalla sua Calabria e di come abbia sofferto: <<Ho imparato a “Vivere per addizione”, che significa recuperare le proprie tradizioni, cercando di prendere il meglio di ogni esperienza e, oggi, vivo con serenità con un piede al Nord ed uno al Sud. L’augurio che faccio ai giovani è di avere la possibilità di scegliere se restare o partire, eliminando la costrizione e cercando di mantenere sempre vivo il contatto con la propria Terra.>>

Abate, che utilizza un linguaggio semplice che arriva dritto nel cuore dei lettori, ha centrato nuovamente il bersaglio.

La giornata della Ubik è proseguita nel pomeriggio con il primo incontro del Club Fahrenheit 451, il gruppo di lettura recentemente costituito e che ha riscosso in poco tempo tantissimo successo: 90 partecipanti divisi in tre gruppi hanno discusso del primo libro scelto, ovvero il manifesto dello stesso Club, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Il prossimo appuntamento con il gruppo sarà il 30 novembre e il tema trattato sarà “L’Estraniazione”. Tre i libri proposti tra i quali scegliere: “Lo straniero” di Albert Camus, “L’avversario” di Emmanuel Carrère e “Piattaforma” di Michel Houllebecq. Buona lettura!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *