Catanzaro – Coinvolgente l’incontro con il giovane scrittore Paolo Piccirillo

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La libreria Ubik non è una mera libreria, è un luogo dove si ama la letteratura e la si coltiva con passione. Lo si percepisce partecipando ai tanti incontri organizzati. Lo avverte il pubblico ed anche gli autori che giungono per presentare le proprie opere.

Ieri, è toccato allo scrittore Paolo Piccirillo. Ventisette anni, brioso, acuto, curioso, considerato uno degli autori italiani under 40 più promettenti. Il suo “La Terra del sacerdote” (Neri Pozza Editore) è stato definito uno dei migliori romanzi degli ultimi tempi ed è risultato fra i dieci finalisti dell’edizione 2014 del Premio Strega.

Un libro che parla di riscatto, di una rivincita sulla vita, di un uomo che decide che è possibile tornare indietro, è possibile amare, è possibile perdonare se stessi e ricominciare daccapo.

Nonostante la giovane età, Piccirillo possiede una scrittura matura ed essenziale: <<Cerco molto l’immagine per descrivere una situazione. Noi viviamo per flash e non per parole. Ho studiato sceneggiatura e penso che questo mi abbia molto influenzato.>>

L’incontro, divertente e coinvolgente, è stato abilmente moderato da Gianluca Pitari con il quale l’autore ha conversato, raccontandosi un po’: << Mi interessa esplorare universi sconosciuti e trovo stimolante e divertente soffermarmi e descrivere quello che è lontano e differente da me. Ho sempre avuto un’attitudine ad ascoltare delle storie, a prescindere che siano vere o false. Questo romanzo, ad esempio, nasce da una storia che mi hanno narrato>>.

Incuriosisce Piccirillo perché è uno di quei giovani talenti che ha qualcosa da dire e da trasmettere. Cesare Pavese è tra i suoi scrittori preferiti; Fabrizio De André, il suo riferimento culturale. <<Il fatto che nel mondo ci siano librerie, cinema, è una meravigliosa ragione per vivere perché, grazie a queste realtà, si ha la possibilità di conoscere tantissime storie e di alimentare la propria conoscenza e la propria fantasia – ha affermato lo scrittore.>>

Oggi, a partire dalle ore 11, sarà il turno di Carmine Abate che, con “La Festa del Ritorno” (Mondadori Editore), aprirà gli esperimenti della Ubik di Catanzaro con gli incontri della domenica mattina. Un modo diverso per iniziare la giornata, per riappropriarsi in modo piacevole del proprio tempo, coltivando la passione per la lettura.

In “La festa del ritorno”, il giovane protagonista dà voce alla meraviglia di crescere in una terra piena di profumi e sapori, la Calabria arbèreshe, che è il nucleo immaginativo fondamentale della narrativa di Abate.

Una seconda edizione per un’opera – con il quale l’autore ha ottenuto nel 2004 il premio Selezione Campiello – che è una storia d’amore, un racconto di formazione e una testimonianza sull’emigrazione.

Sempre oggi, domenica, dalle ore 16 e fino alle 21, inizieranno gli incontri del Club Fahrenheit 451, recentemente costituito e che ha riscosso in poco tempo tantissimo successo: 90 partecipanti divisi su tre gruppi (16, 17.30, 19.00) discuteranno sul primo libro scelto, ovvero il manifesto dello stesso Club, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury.

 

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