Successo per la visita del frate-rugbista all’Università di Catanzaro

foto_gruppoFra Giuseppe Laganà dell’ordine religioso dei Minimi di San Francesco di Paola, noto alle cronache nazionali come “il frate-rugbista” , é stato ospite dell’ Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. Un’intensa lezione di vita condensata in due incontri rispettivamente nell’Edificio Giuridico e nel polo delle Bioscienze. “Sport”, “vita” e “fede” possono viaggiare sullo stesso binario? Con questo interrogativo si è presentato Fra Giuseppe Laganà all’UMG intervenendo – alle ore 12.00 – presso la Sala Riunioni dell’Area Giuridica. Stimolato dal moderatore Luigi Mariano Guzzo,giornalista-pubblicista e già Consigliere centrale della FUCI, il frate-rugbista ha raccontato l’inizio del suo amore per questo sport, passione antecedente al sopraggiungere della vocazione sacerdotale.

Il rugby – per Fra Giuseppe – rappresenta uno stile di vita, uno sport altamente pedagogico che dovrebbe essere preso in esempio da altre discipline, soprattutto quando durante il terzo tempo , gli avversari – che si sono dati battagli sul campo- cenano insieme fraternamente. Sport che Fra Giuseppe ha continuato a praticare anche successivamente all’ingresso nell’ Ordine Religioso di appartenenza. Attualmente milita nel Clan Catanzaro Rugby, dopo esperienze in B nei team Milazzo e Rovigo. Si allena al campo-scuola “P.Mennea” di Catanzaro e gioca solo durante i match casalinghi. In trasferta infatti non può seguire la squadra, essendo impegnato nella Parrocchia di competenza- Santa Croce in Pontepiccolo.
“ Lo sport – sempre secondo Fra Giuseppe – non é qualcosa di lontano dalla Chiesa. Più volte Papa Francesco ha qualificato lo sport come dono di Dio, un’ opportunità per far fruttificare i proprio talenti, un’occasione per vivere sane competizioni. Significativo e attuale é il messaggio di San Paolo quando invita i fedeli a “gareggiare” nel volersi bene. Lo sport , quindi, una gara di amore e di passione. ”

Ha introdotto i lavori il rappresentante degli studenti, Coordinatore dell’Area Giuridica della Consulta Studenti UMG, Damiano Carchedi che ha invitato i presenti a meditare sullo sport oggi. “Lo sport – afferma Carchedi – è come la vita , in quanto nello sport ci si basa sul gruppo,sui i valori,l’altruismo e soprattutto sull’allenamento dello spirito. Ma anche la vita è un gioco e ci vuole un forte allenamento, non solo per vincere ma soprattutto per rialzarsi subito dopo la caduta che spesso è causata da chi dovrebbe essere un tuo compagno e diventa invece,col tempo,un avversario. Ma per capirlo, spesso,devi essere morso dalla vipera, come nello sport, devi subire un fallo,solo così capisci da chi difenderti per poi attaccare. La fede è lo sport più difficile da praticare,soprattutto oggi dove i finti miti sostituiscono Dio e tutti quei valori trasmessi dalla famiglia. E la lezione di vita di Fra Giuseppe è una rete della vittoria al 90simo ”.

Prima di trasferirsi presso l’Edificio delle Bioscienze, Fra Giuseppe ha risposto alle numerose domande del pubblico incuriositi e ammaliati dalla dal carisma del Frate.

Alle ore 13.00, sempre accompagnato dall’ organizzatore della visita – Sebastian Ciancio, Presidente Emerito della FUCI , Fra Giuseppe si é recato negli studi dell’UMG Web Radio, prendendo parte alla trasmissione ” 18 E LODE “. Lo stesso Ciancio, a fine giornata, ha espresso soddisfazione per l’impatto positivo e produttivo di Fra Giuseppe sul popolo accademico. “ Incontri del genere – conclude Ciancio – meriterebbero ampia condivisione e maggiore partecipazione . Fra Giuseppe oggi ha insegnato a tutti che ogni sfida, anche sportiva, parte dalla testa molto prima che dal corpo e dalle caratteristiche fisiche. Ma per vincere non basta la testa, occorre seguire il proprio cuore”.

 

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