#lacalabriacherema a Rossano: Daniele Rossi consegna riconoscimento a Fortunato Amarelli

amarelli-rossiIl riconoscimento di #lacalabriacherema consegnato da Daniele Rossi a Fortunato Amarelli, proprio nel corso della tappa organizzata dall’associazione nell’elegante auditorium del famoso marchio di liquirizia. Una barchetta in plexiglass stilizzata, con a bordo una figura a forma di Calabria e un remo, a simboleggiare i princìpi ispiratori di un movimento che sta lentamente mettendo radici in tutta la regione. Rossi lo ha spiegato ad Amarelli: “Siamo qui per confrontarci con amici come te, con persone che nonostante le mille difficoltà che ci circondano ogni giorno fanno il proprio dovere, remano nella giusta direzione, costruiscono, lavorano e creano ricchezza per tutti”. Il presidente del neonato consesso era accompagnato da rappresentanti del gruppo dirigente e di fondatori. Alcuni di essi, come Eros Corapi e Fortunato Lodari, hanno anche preso la parola per testimoniare pubblicamente le ragioni di un’adesione e le motivazioni ideali che li spingono a impegnarsi in un’attività di proselitismo che sta dando risultati molto positivi. L’appuntamento è stato organizzato da Giacomo Caputo, giovane professionista rossanese, che nella sua breve ma sentita relazione ha sintetizzato alcune delle più gravi emergenze che pesano sul presente e sul futuro della Calabria. Caputo ha voluto appellarsi soprattutto al mondo dei giovani perché non si adagino in atteggiamenti di arrendevole rinuncia, ma diventino protagonisti di un cambiamento reale e fin troppo atteso.

Fortunato Amarelli ha sottolineato alcune delle grandi potenzialità, soprattutto di tipo culturale, che potrebbero essere alla base del risveglio della Calabria ed ha ringraziato #lacalabriacherema per l’impegno generoso portato avanti. Amarelli si è soffermato sulle difficoltà del fare impresa in Calabria, ma ha anche voluto indicare i molti esempi positivi che pur esistono, come nel caso delle start up innovative.

Daniele Rossi, presidente dell’associazione, con il linguaggio schietto e diretto che lo contraddistingue, non ha usato toni morbidi: “Turismo, export, lavoro, impresa… Ma mi volete dire che cosa rappresenta la Calabria in Italia e in Europa? Ma chi può immaginare che si possa continuare così senza avviare una vera e propria rivoluzione nel modo di agire, di fare politica, di amministrare? Noi remiamo ogni giorno, come voi, ma vi confesso che siamo anche stanchi e stufi di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Noi che abbiamo deciso di rimanere in Calabria abbiamo il dovere di occuparci dei problemi che ci assillano e delle risposte possibili”. E’ seguito un confronto a più voci e si sono registrate nuove adesioni al movimento.

 

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