La generosità e l’accoglienza della gente di Serrastretta e del Reventino ha fatto da cornice all’incontro di presentazione in Calabria del Manifesto delle comunità dell’Appennino, promossa dalla condotta slow Food Soverato versante Jonico e da Slow Food Calabria .Presenti i soci ed i fiduciari delle quattro condotte di Soverato Versante Jonico( Luigi Tropeano) , Reggio-Grecanica ( Cristina Ciccone), Cosenza (Raffaele Riga) e Lamezia( Antonello Rispoli).
La scelta di partire dal Reventino come primo incontro in Calabria ha il significato di porre all’attenzione un territorio che è al centro della regione, una montagna tra i due mari. Quattro momenti hanno scandito l’evento.
Il primo appuntamento nel castagneto ed in faggeta, immersi nella sacralità della montagna che con i suoi alberi ed i suoi frutti è fonte di vita .La passeggiata è stata guidata da Angelo Aiello, da Vincenzina Scalzo dell’Arsac, ,dai soci della comunità di terra madre delle castagne e pastille di Serrastretta. La comunità Donne in cammino, che indossavano il vancale rosso, con la guida di Teresa Di Napoli ha fatto vivere in faggeta ed intorno alla pietra dei “Margari” l’atmosfera della riflessione e dei cicli della natura che la comunità porta avanti con i suoi riti..
Il secondo appuntamento si è svolto in piazza con il mercato organizzato da Giacomo Gigliotti e dai giovani produttori di Coldiretti, dagli artigiani di Serrastretta e del Reventino. Con la caratteristica accoglienza degli abitanti del luogo, sono stati ospitati negli stands il presidio del caciocavallo di Ciminà ed i produttori e referenti delle comunità: nocciola di Calabria, cupeta di Montepaone, grano in Aspromonte , cibi della memoria storica dell’area Grecanica, olivo Sinopolese, Roghudi comunità che re-siste
Il momento centrale è stato l’incontro pubblico nei locali della Sala Brezia al quale hanno partecipato oltre alle condotte slow food anche cittadini, amministratori dei comuni vicini tra cui il vicesindaco del comune di Miglierina , gli imprenditori Emilio Leo, Florindo Rubbettino, il giornalista enogastronomico Domenico Cosentino, la Coldiretti con Franco Fazio, l’ordine degli architetti con Jole Tropeano, l’Officina delle idee con Antonio Blandi ,il comune di Torre Ruggero ed il consorzio della nocciola di Calabria con Piero Martelli , artigiani e soci della proloco e dell’associazione Dalida.
Un gruppo di giovani boyscout ha letto il Manifesto degli stati generali dell’Appennino , interpretando così il senso che la referente per la Calabria, Marisa Gigliotti ha voluto dare alla manifestazione: una partecipazione dal basso per la costruzione del progetto che vedrà protagonisti i cittadini ,i giovani,e quanti operano nelle aree interne. Felice Molinaro ,sindaco di Serrastretta oltre ai saluti ha voluto dare un quadro degli impegni che la sua Amministrazione sta portando avanti per fare uscire dall’isolamento un territorio così ricco di cultura, artigianato, bellezze naturalistiche e prodotti agroalimentari di pregio. Anche il presidente del Gal Franco Esposito ha potuto mettere in evidenza gli sforzi dell’ente per un’azione comune .Un contributo di valore scientifico è stato quello di Francesco Santopolo, cha ha fatto un excursus sul significato culturale di paesaggio con immagini di paesaggi agrari e rurali della Calabria e delle aree interne. La conclusione della presentazione pubblica del manifesto è stata fatta da Sonia Chellini, presidente Slow Food Umbria e referente nazionale del progetto , che ha posto ancora l’accento sulla visione strategica di questo percorso che punta sui giovani e sul recupero delle identità e della sapienza delle popolazioni Appenniniche per un nuova stagione economica del’Italia .
Il quarto ed ultimo appuntamento della giornata è stato quello trascorso a tavola al ristorante Il vecchio castagno , dove i cento commensali convenuti hanno potuto godere delle delizie delle due cucine dell’Alleanza Cuochi-presidi.
Grazie ancora una volta alla generosità ed alla passione dei cuochi di terra madre, Delfino Maruca del Vecchio Castagno e Roberto ed Alessandra Casamenti dell’osteria La Campanara venuti dalla Romagna, l’incontro a tavola si è trasformato in un autentico momento conviviale e di incontro tra culture e piatti di grande valore. Ai piatti si sono accompagnati i vini del territorio: “Annibale “della cantina Le Moire, il “Palizzi” dell’azienda Malaspina ed il moscato di Saracena dell’azienda Feudo di Sanseverino.
Le castagne, il suino nero Calabrese, i presidi della mora e bovina Romagnola, del caciocavallo podolico di Ciminà dell’azienda Antichi sapori di collina, la lenticchia di Mormanno,i legumi, le verdure, le pastille di Serrastretta, le nocciole ed il miele melata di bosco delle comunità di terra madre , la pera Viteralise, sono stati interpretati dai due cuochi nei piatti che si sono alternati nel menù a testimonianza del legame che c’è tra le genti dell’Appennino, esaltando le peculiarità delle due regioni.
L’uscita finale di tutto lo staff di cucina per la presentazione dei dolci ha concluso gioiosamente il pranzo, con la sincera promessa che ci saranno altri incontri .
D’altra parte il senso di questo progetto è l’arricchimento del Manifesto attraverso le testimonianze autentiche di tutti i territori, raccolte in momenti pubblici come questo e negli incontri quotidiani con cittadini e produttori. Questi documenti saranno messi all’attenzione del tavolo nazionale di lavoro .
Marisa Gigliotti
Referente slow food Calabria progetto Appennino