L’Altra Calabria boccia il decreto “Sblocca-Italia”

Il decreto “Sblocca-Italia”, convertito definitivamente in legge dal Parlamento il 5 novembre scorso, è un autentico “mostro” politico e giuridico, che tradisce lo spirito neoliberista che anima l’azione del Governo in carica e che prova – semmai ce ne fosse bisogno – come nel nostro Paese il Parlamento sia ormai ridotto a mero simulacro della democrazia. Con il decreto licenziato, che anticipa soltanto di pochi mesi la riforma costituzionale del Titolo V, l’Esecutivo e la maggioranza che lo sostiene sferra un vero e proprio attacco ai beni comuni, all’ambiente, alla salute, alla volontà e agli interessi economici dei cittadini, allo scopo di corrispondere alle richieste di pochi Stati membri dell’Unione e al fine di salvaguardare gli interessi privati delle grandi lobbies. Esso apre ad un modello di sviluppo economico non più sostenibile, che fa compiere all’Italia un salto indietro di cent’anni. Speculazione edilizia, corruzione, inceneritori, inquinamento, trivellazioni, progressiva dismissione del patrimonio pubblico: questo è il futuro che ci attende!

 Quale candidato al Consiglio Regionale della Calabria per la Circoscrizione Centro della lista “L’Altra Calabria”, – assieme a tutti gli altri candidati consiglieri e al nostro candidato alla presidenza prof. Domenico Gattuso, – intendo pubblicamente dissociarmi ed esprimere la totale disapprovazione contro le politiche nefaste portate avanti da questo Governo. Pertanto, coerentemente con il nostro programma elettorale, si intende comunicare ai cittadini calabresi e del basso ionio catanzarese che ci impegneremo, sin da ora ed assieme a “L’Altra Emilia Romagna”, a promuovere il ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale entro i sessanta giorni previsti a partire dalla pubblicazione della legge di conversione, al fine di denunciare lo svuotamento dei poteri delle Regioni e degli Enti locali operato dallo Sblocca-Italia. Ci si impegnerà, inoltre, a considerare seriamente il referendum abrogativo, che, attraverso i nostri candidati al Consiglio regionale, potremmo utilizzare, così come ogni altra azione legale, che possa essere utile a fermare lo scempio in atto. Lo “Sblocca Italia” è da considerare, altresì, un atto politicamente scellerato perpetrato da forze politico-partitocratiche che hanno regnato e governato in questi ultimi 10 anni anche in Calabria, lasciandoci in un preoccupante sfacelo economico e sociale. Si tratta di atto mostruoso che va contro i veri interessi e le vere priorità di sviluppo della nostra Calabria e del territorio del Basso Ionio catanzarese, ed è importante che la gente si informi meglio e capti la tragedia nascosta dietro l’angolo, dietro la propaganda elettorale del voto utile all’una o all’altra colazione di Centro-Destra-Sinistra. Quello è invece un voto inutile! Da anni, come dimostra anche l’ultima iniziativa dell’UDC a Soverato e le dichiarazioni del loro leader Cesa, fanno finta di  contrastarsi, ma da veri mestieranti delle politica professionisti delle classiche logiche di potere, gestiscono ad alternanza la cosa pubblica per il potere attraverso accordi trasversalistici subdoli, perpetrando ingenti danni alle comunità.

In tal senso non continuiamo a capire la scelta di SEL, con Gianni Speranza, che in parlamento protestano contro il Governo Renzi e poi in Calabria fanno un accordo paradossale e fallimentare facendo  rientrare i voti dalla finestra attraverso un accordo di coalizione, basato sul principio di una strana ed inaccettabile unità del centrosinistra per noi in condivisibile. Se Giannetto è la pesona che tutti noi “crediamo” non capiamo come, anche nel remoto caso in cui venga eletto, sia possibile per lui non dimettersi il giorno stesso della nomina. Ci appelliamo ai tanti amici della Sinistra calabrese a riflettere su quanto sta accadendo e credere nel progetto di alternativa e prospettiva de “L’Altra Calabria”.

 La lista L’Altra Calabria crede nella gestione pubblica e partecipata del sistema dei servizi pubblici, come ad es. degli acquedotti e delle acque, bene comune fondamentale,  o della raccolta e smaltimento dei rifiuti secondo il modello Rifiuti Zero e quindi con una raccolta differenziata spinta porta a porta, una filiera corta che punti alla riduzione, riciclaggio, riuso. Non servono altri 35 nuovi termo-valorizzarori o discariche in Italia, come prevede il decreto Sblocca Italia o concessioni pericolose per trivellare il mar Ionio, anche sul tratto della costa soveratese. Come si potrà far decollare ulteriormente il turismo se poi si vogliono impiantare mega-piattaforme con trivelle (per gas o petrolio) a pochi chilometri dalle nostre spiagge?  Serve invece investire soldi pubblici, – come abbiamo decisamente dichiarato Sabato 8 novembre in una nostra iniziativa s Soverato – con una nuova politica di investimenti pubblici di carattere nazionale regionale, per la tutele e salvaguardia dei territori contro il dissesto idrogeologico e contro ogni forma di inquinamento. Serve subito avviare le bonifiche delle aree che da anni aspettano questo tipo di interventi, dopo progetti fallimentari di sviluppo industriale. Serve tutelare e garantire i diritti dei cittadini con servizi pubblici efficienti come ad esempio quelli socio-sanitari. La sanità in Calabria, che interessa paradossalmente l’80% del bilancio regionale, è in stato comatoso ed è sempre stata sfruttata dai mestieranti della politica come fabbriche  del consenso dando ingenti somme anche a strutture private. La Calabria deve puntare ad un sistema di trasporti sostenibile con il potenziamento della linea ferrata ionica e con collegamenti a pettini dalle marine all’entroterra. Serve un nuovo Piano Regionale dei Trasporti verso un servizio pubblico efficiente che sappia rispondere ai bisogni della gente. Non servono grandi opere, costose inutili e dannose, ma opere di messa in sicurezza e ammodernamento e messa in sicurezza della statale 106 (riconosciuta ancora, come dimostrano le ultime statistiche ACI, la strada più pericolosa d’Italia) prevedendo le tanti morti bianche causate dagli incidenti mortali che si registrano di anno in anno. In tal senso, vogliamo ricordare ancora una volta, l’impegno della nostra europarlamentare Eleonora Forenza, che proprio Sabato 8 novembre ha preso impegni pubblici precisi per farsi portavoce nel Parlamento Europeo e nelle Commissioni Preposte, assieme ai colleghi Barbara Spinelli e Curzio Maltese, affinchè si trovino soluzioni a breve e medio termine.

Domenico Commisso, detto Marcello
Comitato “L’Altra Calabria”, Basso Ionio Catanzarese

mimmocommisso

 

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