Soverato, elezioni: fra analisi e attese

Fabio Guarna

Fabio Guarna

Appare veramente curioso l’affanno con il quale molti tentano di analizzare il risultato elettorale di Soverato e soprattutto in che direzione. Che sia stato più o meno il Pd e/o più o meno il NCD dell’ex Governatore Scopelliti a garantire la vittoria ad Ernesto Alecci è un dato che può interessare il mondo politico, ovvero quello che dovrà affrontare i prossimi impegni elettorali a cominciare dalle regionali, ma sicuramente molto meno i cittadini preoccupati di capire se la nuova amministrazione sarà in grado di dare tutte quelle risposte che si attendono. Ed allora analizziamo il voto mettendo da parte la circostanza che incrociando i dati delle elezioni europee con quello delle comunali, appare chiaro che il ruolo del Partito democratico di Soverato per i prossimi appuntamenti appare forte da una parte e debole dall’altra. Infatti se ha camminato il simbolo e non le preferenze vuol dire che difficilmente il Pd di Soverato potrà avere un ruolo determinante nell’indicazione di un candidato alle regionali che sia rappresentativo del territorio (se non riesce a dirigere i voti di preferenza alle comunali figuriamoci alle regionali!!). Una situazione che potrebbe essere bilanciata dalla tessera Pd che conserva in tasca il neo-sindaco, il quale non sembra (ed è giusto così) intenzionato a confondersi con il gotha del partito anche se presto o tardi la sua condizione di primo cittadino della terza città della provincia di Catanzaro per numero di abitanti gli imporrà di assumere una posizione politica che non può prescindere dalla sua appartenenza al Partito democratico. Ma si tratta di una questione che è rimandata ai prossimi appuntamenti elettorali. Il fenomeno Alecci, in realtà è facilmente spiegabile se si considera l’effetto simbolo che in gran parte d’Italia ha determinato la sconfitta del centrodestra: l’elettore davanti alla scheda, diversamente dallo scorso ventennio, si è guardato bene dal mettere una croce sulla squadra dell’ex cavaliere e così ad essere travolte sono state le ambizioni non soltanto di coloro che speravano col simbolo di Forza Italia di arrivare in gran numero in Europa ma anche di chi sperava in un successo elettorale locale. Manti ha perso, dunque, per demerito del simbolo che ha contraddistinto la sua lista che di conseguenza ha avuto il merito di far vincere gli altri. E’ giusto aggiungere che il giovane sindaco ha comunque avuto un ruolo determinante rivelandosi all’altezza di rappresentare una novità capace di attrarre voti. Ora però bisogna amministrare e sono convinto che il sindaco, con il gesto di rinunciare all’indennità, ovvero allo stipendi (spero lo seguano anche gli altri in giunta), ha dimostrato che si attende dalla sua amministrazione le stesse cose che si attendono i cittadini. Cosa? Intanto che il default o “quasi default” pesi il meno possibile sulle loro tasche e soprattutto che venga contenuto l’aumento del prezzo di alcuni servizi comunali se non addirittura si eviti la loro cessazione, come è avvenuto con l’asilo comunale. Ed ancora che si provveda alla soddisfazione di diversi crediti che molti (aziende e professionisti) vantano nei confronti dell’ente. Questo per quanto attiene alle questioni finanziarie, su cui la situazione lascia pochi spazi di manovra (dissesto o non dissesto sarà comunque necessario stringere la cinghia), mentre per quanto riguarda altri settori come quello delicato dell’urbanistica è il caso che la nuova amministrazione tenga sempre ben presente che investire nel cemento per una città che dovrebbe puntare su un turismo eco-sostenibile sarebbe un delitto e soprattutto che è proprio da come agirà in questa direzione che si capirà qual è il futuro verso cui intende dirigerci. Vedremo abbattere opere abusive (se ci sono)? Si continuerà a procedere a colpi di provvedimenti per consentire di costruire su una singola area senza approvare un PSC generale? Riusciremo ad integrarci con il territorio, partendo dal fatto che Soverato oltre ad essere una cittadina turistica è una città di servizi (scuole, ospedale, agenzia dell’entrate) e quindi necessita di un servizio di trasporti all’altezza ? Insomma c’è tanto da dire e proporre e spero che il dibattito in consiglio comunale tenga conto delle osservazioni di chi sta all’opposizione ma soprattutto di chi non siede fra i banchi del consiglio comunale come purtroppo non è avvenuto in passato. Il ruolo dei partiti, dei comitati, delle associazioni, di ogni singolo cittadino sarà indispensabile per proiettarci verso un futuro migliore e se il sindaco dimostrerà di avvalersi del loro contributo, magari tentando di interfacciarsi attraverso piattaforme telematiche per un contatto più continuo e diretto, penso avrà il lavoro agevolato. In bocca al lupo allora Ernesto (lo chiamo così perché lo ricordo studente della scuola media mentre finivo il Liceo). Un’ultima annotazione: ho scritto questo pezzo con in tasca due tessere, la prima del Partito democratico e quella di iscritto all’albo dei giornalisti e non mi risulta che ci sia incompatibilità fra le due. Mentre digitavo, però, mi sono messo davanti la seconda e ho pensato ad Indro Montanelli che diceva: “il lettore è il mio padrone che mi tiene al riparo da tanti altri padroni”. Temo che trovandomi davanti la tessera del Pd non avrei pensato la stessa cosa anche se mi auguro che qualcuno del Pd mi convinca del contrario. Ed ecco perché, ho preferito e continuo a preferire quella di giornalista !!

Fabio Guarna
 

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