L’Avv. Vincenzo Caridi vince il prestigioso premio “Toga d’Onore”

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Sentimenti e ricordi. Congratulazioni e incitamenti ad agitare sempre sotto il vessillo della giustizia e del senso del dovere. Commozione e buoni propositi per il futuro di una professione e della collettività. Emozioni che si sono concentrate lo scorso 30 maggio a Catanzaro alla cerimonia di consegna delle medaglie d’oro celebrative dei sessanta, cinquanta e quarant’anni di professione forense, oltre che quella delle “Toghe d’Onore” riservate ai giovani avvocati che hanno conseguito il punteggio più alto nel computo totale tra la prova scritta ed orale durante gli esami di Stato per l’abilitazione alla professione forense.
Il tutto, a cura dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, presieduto dall’avv. Giuseppe Iannello, nell’auditorium Casalinuovo a far da cornice alla cerimonia.
Al giovane avvocato Vincenzo Caridi, classe ’84, è stata consegnata la “Toga d’Onore” dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro, Prof. Avv. Giuseppe Iannello, per essersi classificato primo nella graduatoria degli esami di abilitazione alla professione forense 2013, in cui figuravano oltre 1600 partecipanti. Il soveratese Caridi ha conseguito il punteggio più alto tra i praticanti iscritti all’albo dell’Ordine di Catanzaro nell’esame di stato sostenuto nel dicembre 2013 (la prova scritta è stata valutata dalla Corte d’Appello di Firenze) e nel luglio 2014 ha sostenuto la prova orale con il massimo dei voti.

avv31Alla cerimonia di premiazione erano presenti, oltre all’intero Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catanzaro, il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano Remo Danovi, il procuratore generale Presso la Corte d’appello di Catanzaro Dott. Raffaele Mazzotta, professori del’Università Magna Graecia di Catanzaro e magistrati.

 Il giovane avvocato Vincenzo Caridi, che sta già confermando il suo valore nei primi anni di carriera professionale, non ha nascosto la sua soddisfazione per questo riconoscimento che, come egli stesso ha affermato, rappresenta “un punto di partenza per la carriera, una soddisfazione personale che ripaga i tanti sacrifici per lo studio e nella professione soprattutto durante il praticantato. Non deve comunque essere considerato un punto di arrivo – ha proseguito Caridi – anche perché, soprattutto nella nostra professione, stante un aggiornamento continuo della normativa dell’ordinamento giuridico, vi è necessità di uno studio quotidiano al fine di offrire un servizio quanto più qualificato. Il mio ringraziamento – ha concluso – va ovviamente in primis alla mia famiglia ed alle persone care, amici e collaboratori di studio, che mi hanno consentito di crescere umanamente e professionalmente.”

 

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