Consegna degli attestati FAI agli allievi della II e IV E del Liceo Scientifico di Soverato

Un altro capitolo del libro che vede protagonista la relazione tra il Liceo Scientifico di Soverato “A. Guarasci” e il FAI è stato concluso con successo. Gli autori (gli apprendisti ciceroni) si sono dichiarati entusiasti e, definendo l’esperienza una sorta di fusione tra divertimento e apprendimento, hanno consigliato ai loro “lettori”, i ragazzi della scuola media “Ugo Foscolo”, di imitarli continuando a scrivere le pagine di quel legame che gli editori, la prof.ssa Ornella Ieropoli e il dirigente Vincenzo Gallelli non vogliono spezzare. Attraverso un rapido e accattivante sguardo ad alcuni dei paragrafi, tutti hanno potuto rivivere i momenti più belli di un’autobiografia tutta particolare.

Partendo da una breve spiegazione delle dinamiche del Torneo del paesaggio e una mostra dei lavori con i quali gli alunni delle classi II E e IV E hanno partecipato alla gara, l’attenzione è stata poi spostata sulle Giornate FAI di Primavera. Sono state ricordate le scene migliori, catturate dall’abile lavoro di squadra dimostrato dai diciottenni e dai sedicenni del Guarasci, e sono stati riportati in vita personaggi del passato come Pietro Bianco. Dagli archivi di Catanzaro, il treno della mente si è fermato a Stilo, e qui è intervenuto il dottor Domenico Messinò che ha ricordato l’importanza di un passato che continua a vivere in tutto ciò che ci circonda. Come ha ripetuto in più di un’occasione, infatti, “noi siamo perché qualcuno prima di noi è stato”.

E come concludere l’esposizione di un anno scolastico di lavoro che ha prodotto un bel pezzo di storia? La casa editrice del Guarasci ha deciso di farlo assegnando a ciascun autore un attestato, attestato che non rappresenta soltanto la partecipazione al Torneo del paesaggio di quest’anno o alle Giornate di Primavera, ma che mira a ricordare che chi l’ha ricevuto si è impegnato a difendere e tutelare la bellezza del territorio italiano. Proteggere il territorio è una promessa, una delle più nobili che si possano fare. E le promesse sono fatte per essere mantenute.

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