Conurbazione ludica?

manifesto_carnevale_2014 Il Comitato Eventi del Comune di Soverato è solo il Comitato Eventi, e come tale si cura di manifestazioni cultura e sociali, finora, dicono, con qualche apprezzabile risultato. Già, come dicevano i Greci, solo ciò che è limitato è perfetto: chiaro?

 Però, sapete com’è, i Romani, che s’intendevano molto più di leggi che di filosofia, distinguevano opportunamente tra questione “de iure condito”, norme definite e scritte, e questioni “de iure condendo”, cioè che iniziano in un modo e non è chiaro come può andare a finire, e prima si fanno e poi si codificano. Nel nostro caso, dobbiamo parlare del Carnevale. E che c’entra? Pazienza, pazienza…

 Intanto vi ricordiamo che domenica 2 si terrà il raduno comprensoriale dei carri e gruppi e maschere; e il 4 verrà bruciato il “Nannu”, e fine del Carnevale. Vedi manifesto.

 Non sarà una manifestazione di Soverato, ma di molti paesi vicini e molte associazioni, che a questo scopo si stanno periodicamente riunendo e lavorano assieme da subito dopo la fine delle attività di Natale. Si è così formato un gruppo, sta nascendo, udite, la conurbazione ludica, la conurbazione carnascialesca.

 Ragazzi, da qualche parte bisognava pur cominciare! Finora tutti di discorsi seri e seriosi, tutti i convegni, gli articoloni, le riflessioni, i giuramenti, le promesse di conurbazioni sono caduti nel vuoto torricelliano. Quanti discorsoni in campagne elettorali, quanti proclami… e niente, i confini comunali vengono difesi da sindaci e popolo con un coraggio degno dei ragazzi della via Pal: non passa lo straniero, zan zan! Ipotesi di servizi in comune? Ipotesi di programmazione del turismo su vasta scala? Una stradina tra via Trento e Trieste e Laganosa? Non se ne parla: ci sono i sacri confini.

 Insomma, niente conurbazione seria; ed ecco che sono arrivati quei cattivacci del Comitato Eventi, e hanno inventato la conurbazione ludica. E chi lo sa se, passato il Carnevale, decideremo di fare assieme anche la Quaresima, la Pasqua, le manifestazioni estive… e allora nasceranno questioni di coordinamento, questioni di soldini, questioni di identità culturale comune… Magari a qualcun altro verrà a mente che si potrà mettere assieme anche qualche servizio… e alla fine qualcun altro si chiederà: A questo punto, se la Tale e la Talaltra cosa si fanno assieme, a che serve il Talaltro o Tal sindaco?

 E forse un giorno uno storico scoprirà che tutto iniziò con un Carnevale. Beh, non sarebbe la prima volta che un gioco passa alla storia: “ho kybos errhiphtho”, ovvero “alea iacta est”; il giuramento della pallacorda; o il tal condottiero “ebbe buon gioco” sui suoi nemici. Pazienza, per ora godiamoci il Carnevale.

Ulderico Nisticò

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