Mi scrive Gianni Calabretta

 “Caro Ulderico, improbabile novello Dante Alighieri o, ancora più improbabile, Padreterno vorresti comminarmi diversi secoli di Purgatorio per aver causato in parte il dissesto del Comune di Soverato.
Sembrerebbe che per quella lieve (?) pena io ti debba addirittura ringraziare, poiché avrei il merito (?) di non aver rubato per me. Per mia fortuna non sei né Dante Alighieri né il Padreterno, ma sei riconosciuto, almeno da me, autorevole storico locale ed è perciò che sono contrariato dalla tua ricostruzione dei fatti, che, permettimelo, non è per nulla storica.
La consultazione degli atti, custoditi negli archivi comunali, ti avrebbe consentito di illustrare la vicenda che ha visto precipitare la città nell’attuale non bella situazione, senza forzature né giudizi sommari.
Basterà dire, come tu dici, che non ci vuole il premio Nobel per l’economia, ci vorrebbe semplicemente un buon padre di famiglia. Un buon padre di famiglia, che investa risorse per costruire scuole idonee,
comode e ariose e così affranchi il Comune dalle spese per fitti di edifici inadeguati e malsani. Un buon padre di famiglia, che eviti di indebitarsi  per costruire cattedrali nel deserto costosissime e comportanti notevoli oneri  per il funzionamento e la manutenzione senza per altro offrire una qualche  utilità ai cittadini. Un buon padre di famiglia, che, se vende parte del patrimonio, utilizzi il ricavato per pagare debiti pregressi e non per i fuochi di artificio. Un buon padre di famiglia che scelga di spendere i soldi disponibili per alleviare le condizioni di disagio, per offrire servizi soprattutto alle fasce deboli della popolazione piuttosto che per l’esibizione, di una sera, di una famosa rock star. Un buon padre di famiglia che riesca ad elaborare previsioni di entrate realistiche e che eviti di spendere i soldi prima di incassarli. Un buon padre di famiglia che eviti sperperi e faccia pagare tasse e tributi congrui e proporzionati alla ricchezza dei cittadini. Un buon padre di famiglia che non imbrogli i cittadini riscuotendo tasse di scopo senza poi realizzare lo scopo. Un buon padre di famiglia che dica sempre la verità anche quando dire la verità potrebbe causare perdita di popolarità.
Un buon padre di famiglia che lasci al successore una situazione economica e finanziaria migliore rispetto a quella iniziale.

Caro Ulderico, scusa la presunzione, ma penso che le amministrazioni da me presiedute si siano comportate come un buon padre di famiglia e perciò non accetto i tuoi giudizi né tanto meno la pena plurisecolare del Purgatorio che vorresti comminarmi.  Interessante per il futuro è invece l’accenno che tu fai sulla subalternità delle classi dirigenti locali ai diktat di Catanzaro; condivido, ma, anche  qui, vorrei sommessamente, quanto orgogliosamente, rivendicare il merito di  avere, nella mia esperienza, respinto ogni tentativo di intrusione, tanto da essere accusato di non saper guardare oltre “l’Ancinale e il Beltrame”. Ti ricordo che quando qualche tentativo ci fu, fu respinto passando anche alle vie di fatto con spintoni e perfino qualche ceffone….
Infine, al contrario di quanto dici, sono convinto, e me lo auguro, che una nuova giovane classe dirigente nascerà e saprà governare al meglio questa città. Obama, Cameron, Letta, Renzi …. sono arrivati al potere in giovane età, perché mai non dovrebbe succedere che un giovane buon padre di famiglia governi, e sappia farlo, anche a Soverato?
A te la decisione se rendere di dominio pubblico o no questo scritto. Con l’affetto di sempre,
Gianni

 E così ho risposto:

 “Carissimo Gianni,
da cattolico controriformista e non infetto da spiritualismo giansenistico, ritengo che il Purgatorio tocchi a tutti,  tranne pochi conclamati santi. Evitandoti l’Inferno, ho riconosciuto  l’assenza di colpe. Ma tutti su questa terra possiamo almeno commettere errori. Quanto alla tua esperienza amministrativa, non  posso che ricordarti la mia costante e fattiva e gratuita collaborazione, di  cui posso portare molti esempi, non ultimo il voto per Pedalando Volare: per te nella seconda tornata e per Pittelli nella terza (io ho votato, non tutti di Pedalando Volare, anzi… ): convegni, conferenze, “Suberatum”, “Le voci del silenzio”, “Le Muse sul mare”, “Cinquant’anni d’amore”, eccetera, la Mostra sui Borbone e la Calabria, il tutto gratis. Nulla da dire, dunque,   sulla correttezza; altro è sull’opportunità di alcune spese: ti  cito, una per tutte, il mausoleo finto diurno, in cui nessuno mai minse e  nessuno mingerà mai; la “grande moria” dei pesci… Errori umani, che possono capitare anche a te, credo, e non c’è bisogno di adontarsi se un vecchio amico e collaboratore te ne parla. Aggiungo l’edilizia a mio avviso né  economica né popolare, ovvero creazione di un altro dormitorio accanto a  metà del territorio urbano già privo di ogni servizio. Sono scelte oneste e  corrette, caro Gianni, ma scelte sbagliate: tipo Nardodipace,  scherzavamo nella nostra ultima chiacchierata, 400 appartamenti per nessun abitante. Qui, dormitori senza un bar.

 Non ho studiato, riconosco, le carte, e non so se questa o quella uscita e di quale Amministrazione esattamente concorrano al temuto dissesto. Ribadisco che negli anni Soverato ha accumulato quei gravami che oggi stanno costituendo la situazione ben nota. Il giudizio “storico” è sintetico, non è quello di un revisore dei conti. La sintesi è che Soverato, come tutta Italia, come tutto l’Occidente, è vissuta al di sopra delle sue possibilità.

 Infine, nulla da dire sulla tua indipendenza. È fin troppo palese che non mi riferivo a te con gli accenni a Reggio, Catanzaro, Lamezia, bensì al centrodestra e ai suoi rapporti con Scopelliti, Talarico, la Ferro etc, che condizionano le liste.

 Che ci sia in cantiere una nuova classe dirigente, permettimi di dubitarne assai; come nell’elenco di nomi che mi fai non trovo nulla di molto esaltante, Obama in testa. Felice 2014”.

Ulderico Nisticò

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