La Calabria è marcia

 Ora lo so che i meridionalisti alla Pino Aprile grideranno che anche a Roma c’è mangia mangia e a Venezia e a Milano… ma io vivo in consiglioregionale1e non a Venezia, e intanto piango i guai miei prima di quelli di Milano.

 C’è un elenco di 31 presunti mascalzoni, e questo spero lo sappiate tutti. Statemi però a sentire, perché io dico che la Calabria è più marcia di Venezia, Roma e Milano.

 Pigliamone uno a caso, quello che è in gattabuia (domiciliare, comodo!), il famigerato De Gaetano; e poniamo che il De Gaetano abbia formulato un progetto atto a rendere l’aeroporto di Lamezia non solo intercontinentale ma interplanetario; che ciò costi dieci miliardi di soldi europei; e che De Gaetano (a parte che deve lasciare qualche tangente a Bruxelles: o pensate che siano più onesti di noi?), De Gaetano dunque abbia portato in Calabria dieci miliardi di euro, trattenendosi però lo 0,1%. Lo zero virgola un per cento di dieci miliardi di euro fa un milione di euro; perciò restano per Lamezia solo nove miliardi e nove. La stazione spaziale si fa lo stesso, anzi avanzano pure soldi magari per finire la Tangenziale delle Serre!

 I giansenisti riterranno lo stesso che De Gaetano debba andare all’Inferno; la legge lo perseguiterà: ma la pubblica opinione, nel chiuso dei bar, direbbe così: “Ladro è, però, guarda quanti soldi ha procurato alla Calabria!”

 Invece De Gaetano, Ciconte, Guccione, Fedele Luigi e Fedele Diego, Aiello Piero e Aiello Ferdinando, Nucera, Tripodi, Franco, Dattolo, Gallo, Bilardi, Trapani, Grillo, Parente, Magaro, Bova, Adamo, Giordano, De Masi, Talarico, Principe, Battaglia, Amato, Censore, Franchino, Maiolo, Scalzo, Sulla, Loiero (Agazio) sono accusati (innocenti, innocenti fino a sentenza definitiva!) di aver rubato cappuccini e gratta e vinci e televisori e pizze, una vergogna cui non si abbasserebbe neanche il più arretrato zingaro!

 Per questo io ritengo che la Calabria sia profondamente marcia: perché non si rubano miliardi ma cappuccini, non si progettano enormi spese ma soste abusive gratis… Il nostro politicante non desidera un giorno passare allo storia e avere un gran monumento equestre come a Vienna il principe Schwarzenberg per aver battuto Napoleone a Lipsia. Ma no, troppa fatica, quella spada in mano e i piccioni che ti evacuano sull’elmo! Il nostro politicante è un poveraccio figlio e nipote di poveracci in cerca di rivalsa sociale, altro che Lipsia e Waterloo, e vuole le seguenti così:

  • smettere di lavorare tipo scuola, ospedale, avvocatura…
  • beccarsi un lauto stipendio senza prestazione d’opera;
  • grattare grattini senza pagare;
  • raccomandare moglie, amante e figli; NOTA: procurarsi l’amante tra le segretarie, altrimenti, con piffio…

 Insomma, ladri di polli; morti di fame; gente senza onore. Nessun mafioso d’altri tempi si farebbe pagare la consumazione dalla cosca: paga del suo, e ringrazia gli invitati per aver accettato. Dite voi che i soldi il mafioso… ma sulla provenienza dei soldi dai tempi di Creso, lasciatemi sempre stendere un velo pietoso.

 Ora qualche mio collega di Educazione civica dirà che quei presunti tagliaborse hanno tradito i loro elettori: e no, e qui vi voglio! Gli elettori hanno votato De Gaetano, Ciconte, Guccione, Fedele Luigi e Fedele Diego, Aiello Piero e Aiello Ferdinando, Nucera, Tripodi, Franco, Dattolo, Gallo, Bilardi, Trapani, Grillo, Parente, Magaro, Bova, Adamo, Giordano, De Masi, Talarico, Principe, Battaglia, Amato, Censore, Franchino, Maiolo, Scalzo, Sulla, Loiero (Agazio), e tutti gli altri non (ancora) beccati con le mani nella marmellata; e li hanno votati ben sapendo che, incontrandoli al bar, ci scappa il cappuccino a spese della Regione.

 Non è la classe politica calabrese che è marcia; è marcia la Calabria.

Ulderico Nisticò

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *