“Siamo giunti alla quarta edizione del Premio “Alda Merini” e la partecipazione di poeti, anche in questa circostanza, è stata davvero notevole, a dimostrazione di quanto la figura di Alda stia riscuotendo grande interesse e simpatia non solo fra gli addetti ai lavori”. Lo ha dichiarato Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi.
Il premio, promosso e organizzato dal sodalizio culturale catanzarese, con il partenariato della Camera di Commercio di Catanzaro, presieduta da Paolo Abramo, è diventato, come molti già sanno, uno dei più ambiti riconoscimenti nazionali riservati alla poesia inedita del nostro tempo. E ciò grazie alla buona qualità degli elaborati, selezionati con grande attenzione da una giuria altamente qualificata composta, da Mario D. Cosco, G. Battista Scalise, Mauro Rechichi, Antonio Montuoro e dallo stesso Ursini.
Nel corso della manifestazione conclusiva che si terrà il 4 luglio a Catanzaro, sarà quindi presentata la nuova antologia del premio, dal titolo “Alda nel cuore”, nella quale sono stati inclusi 683 componimenti scelti tra i 2.252 che erano pervenuti all’Accademia dei Bronzi.
“Già nelle precedenti antologie, – prosegue Ursini – abbiamo avuto modo di segnalare la bontà delle poesie presentate; in questa occasione ci piace mettere in plastica evidenza l’ulteriore salto di qualità dei testi in cui le immagini, le emozioni, i ricordi, i silenzi, l’amore, la storia, la nostalgia, il paesaggio e quant’altro svolgono un ruolo primario palpabilissimo. Segno, questo, che la poesia, nonostante a leggerla e ad apprezzarla siano in pochi, (non va dimenticato che anche i poeti, purtroppo, dedicano poco tempo alla lettura dei libri altrui) va catturando a sé quanti, soprattutto giovani e anziani, intendono mettersi in discussione, leggersi dentro, cercare nella parola accelerazioni e motivazioni che vadano oltre la quotidianità dell’esistere”.
“L’antologia di quest’anno si presenta, pertanto, nel segno della continuità e di una poesia incredibilmente autentica e viva. Naturalmente gli stili ed i contenuti sono diversi, a volte tecnicamente perfetti, tal’altre discorsivi, piani, modulati su un’altalena che sottende sempre e comunque bellezza intima, aperture in direzione del dopo, momenti di riflessione, filosofie del vivere e dell’incontro”.
“Da rilevare ancora, – aggiunge il presidente dell’Accademia dei Bronzi – così com’è avvenuto nelle passate edizioni, la positiva e crescente presenza di voci femminili a riprova di quanto la donna, in questi ultimi tempi, stia acquistando spazio in ogni ambito della società, e quindi anche della letteratura. I versi delle donne sono davvero lo specchio di una sensibilità a prova di bomba e di una vocazione solare per l’amore, per una visione allargata del dialogo fra mentalità anche diverse e multietniche. Molte sono le poesie che lasciano il segno, che si esprimono sulla tavolozza di chi, come noi, è abituato ad entrare nei perché di chi scrive, di chi si interroga, di chi cerca risposte ai tanti perché della vita e del mondo”.
“Ascoltare la voce di questa poesia – conclude Vincenzo Ursini – ci consente di gustare ogni e qualsivoglia sfumatura legata alla vita, al sogno, alla bellezza, all’affermazione della parola e dell’amore ad ogni livello. Sì, perché bisogna saper vivere il tempo che ci è concesso non dimenticando che il tempo nostro, nonostante tutto, “è proprio bello da guardare, ma specialmente quello dei poeti”, come diceva a sua volta Goethe. E di poeti autentici, in questa antologia, ce ne sono davvero tanti”.