Soverato pediatrica… forse

soveratoestate3p Il turismo, nelle località turistiche, si prepara a settembre per giugno; una tale prassi, ovvia e banale dovunque, non è seguita in quel di Soverato, dove l’attività ricettiva, a giugno del 2015, è nelle stesse identiche condizioni del settembre 14, e del resto anche di settembre 1990 eccetera.

 Ora ci sarebbe un’occasione non da poco. Apprendiamo che un associazione di circa mille pediatri, con in testa Italo Farnetani di Milano, assegna, su scala nazionale, una Bandiera Verde mirata: alcune spiagge, a giudizio di questi specialisti sono particolarmente adatte ai bambini e ragazzi. Dobbiamo ritenere che tale scelta sia dettata da criteri scientifici e di salute intesa, in questo caso, come benessere generale di soggetti delicati come sono quelli in tenera età.

 La Calabria, secondo il suo solito, non presenta un bel quadro. La bandiera dei pediatri è stata infatti concessa solo a Bova M., Bovalino, Cariati, Cirò M., Isola C. R., Mirto Crosia, Nicotera, Praia a M., Roccella, S. Caterina I., Torre Melissa. Ma, udite, udite, nello striminzito elenco fa figura SOVERATO.

 Qualcosa di buono ce l’abbiamo, allora, a parte le chiacchiere di Perle e Perline; si vede che i criteri dei pediatri trovano la loro soddisfazione in qualità non fatte di vanagloria ma di vantaggi e benefici per i bambini; dunque, per le loro famiglie.

 Io faccio qui la mia parte, e la farò in tutte le altre mie sedi, ma vorrei vedere da oggi stesso all’opera molti altri. Si dovrebbero subito mobilitare:

  • i sanitari della città, e in particolare i pediatri, per conoscere bene i criteri dei loro colleghi, e approfondirne la validità, aggiungendo la loro esperienza e rendendola nota;
  • gli operatori turistici, ricordandosi che quella di salute è una componente importante del turismo. La nostra veneranda Azienda si chiamava di Cura, Soggiorno e Turismo, con giusta gerarchia anche verbale;
  • gli albergatori e ristoratori in particolare, che potrebbero studiare offerte particolari per le famiglie con bambini;
  • le scuole, gli oratori, le associazioni, venendo incontro alle richieste di gioco ed educazione dei bambini;
  • le realtà sportive, culturali e di spettacolo, danza e musica, preparandosi a lavorare per quell’età.

 Non dimentichiamo poi, proprio nel senso della salute, quella rarità del Soveratese che è la montagna a brevissima distanza, e che consentirebbe di coinvolgere nell’operazione Bandiera Verde anche i paesi vicini, in particolare quelli che possiedono zone molto alte e fresche: Davoli, Satriano, S. Andrea, S. Sostene, Serra S. B. e vari altri.

 Quanto diciamo, vale anche per S. Caterina, che dovrebbe lavorare in sinergia con Soverato.

 Faremo mai tutto questo e quant’altro? Io, mentre vengo assalito da tutte le più fosche memorie e quindi da tutti i legittimi dubbi di questo e dell’altro mondo, me lo auguro.

Ulderico Nisticò

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