Soverato – E’ arrivato … Il regalo di Natale del comune all’Istituto Malafarina

L’Istituto Istruzione Superiore “G.Malafarina” è stato destinatario di due richieste di pagamento per un ammontare di 800 euro per l’installazione di mezzi pubblicitari all’interno della scuola.
Pare davvero che il Comune di Soverato non sappia fare altro che ingegnarsi, con una finanza “molto creativa”, per battere cassa. In qualità di dirigente scolastico, il sottoscritto Domenico Servello dalle
colonne della Gazzetta del Sud di giovedì 28 novembre 2013, in un articolo a firma di Antonella Rubino, ho divulgato la notizia che “il Comune di Soverato ha fatto recapitare due richieste tramite una società di recupero crediti di Pescara, con le quali intima alla scuola il pagamento di 370 euro relativi all’anno 2011 e 430 euro per il 2012, per il canone di installazione di messi pubblicitari all’interno dell’Istituto”. Certo l’Istituto ha delle insegne ma non sono pubblicità, indicano solo l’ubicazione della scuola. Sono l’indicazione del nome della scuola. Non vedo quindi il perché l’Istituto “Malafarina”, o meglio gli alunni ed i genitori a cui queste risorse saranno sottratte, debbano pagare una pubblicità che pubblicità non è. Il Commissario dovrebbe sapere che la scuola non è un esercizio commerciale, non vendiamo prodotti, siamo una scuola pubblica, eroghiamo un servizio gratuito, eroghiamo formazione ed istruzione, e non capisco perché il Comune deve ricorrere a questi mezzi per risanare il suo disavanzo. Ogni mattina personalmente mi adopero, visti i tagli, di trovare delle risorse per offrire una didattica di qualità. Poi, all’improvviso, arriva il Comune e mi impone di pagare balzelli impropri, anzi illegittimi.
A questo punto non mi resta altro che ricorrere proporre ricorso al giudice di pace di Chiaravalle, entro 60 giorni, ed è quello che farò: ho già affidato la pratica ad un avvocato. Nelle adeguate sedi di competenza voglio vedere se il giudice considererà le targhe affisse come indicazioni necessarie ed “obbligatorie” dell’Istituto o piuttosto come mezzi pubblicitari del “prodotto istruzione”. Forse il Comune di Soverato equipara la formazione e l’istruzione alla frutta, alla pasta, alla carne, all’abbigliamento? Per noi la formazione delle future generazioni è un servizio e deve essere “gratuito”.
Invito il Commissario prefettizio del Comune a fare marcia indietro, altrimenti come scuola faremo qualcosa di eclatante, coinvolgendo alunni, genitori, istituzioni. Risanare il disavanzo con questi “trovate” è semplice non c’è bisogno di ricorrere ad “esperti” di alta finanza!
Il Comune, tra l’altro, dovrebbe dimostrare e fare capire con estrema trasparenza se anche l’insegna ‘Palazzo di Città’ affissa a lettere cubitali sull’edificio del Comune viene considerata “insegna pubblicitaria” e, quindi, è soggetta all’imposta, se quindi è da considerarsi pubblicità” o se anche le insegne sugli edifici che ospitano le forze dell’ordine, o gli enti di utilità pubblica sono considerate “insegne pubblicitarie”. Oppure l’Istituto Malafarina è figlio di un dio minore?
In più va evidenziato che le “targhe” del Malafarina” non occupano suolo pubblico in quanto le insegne sono poste all’interno delle pertinenze e del perimetro recintato dall’Istituto.
Inoltre vorrei capire se il Comune rispetto al problema delle insegne di autotassa per le scuole di sua pertinenza. Spero che il commissario riveda questa situazione. Alla scuola pubblica gli enti locali dovrebbero elargire risorse e non “espropiarle” con modalità … indebite.

Gli alunni, i genitori, i docenti, il personale scolastico aspettano un atto non di coraggio, ma dovuto da parte del Commissario: il ritiro dell’ingiusta imposta.

Domenico Servello dirigente scolastico “Istituto Malafarina

 

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