Ondate di camomilla etimologica

ulderico Dopo “il mio cognome vuol dire che la mia famiglia è nobile”, l’altra diffusissima bufala è quella dell’etimo fantasticato dei toponimi. L’etimologia, soprattutto se ci sono di mezzo il greco o il latino o entrambi, è una scienza. Io non posseggo la scienza, che so, della fisica nucleare, e non me ne avete mai sentito discutere; chi non possiede la scienza dell’etimologia, faccia lo stesso e non proceda ad orecchio!

 Regola generale: quando l’etimo proposto dal dotto locale è magniloquente e aristocratico, quasi sempre è falso. Fidatevi. La gloriosa pianura di Maratona vuol dire Campo di finocchi, quelli dell’insalata, e non per questo Ateniesi e Platesi non vi fecero scempio dei Persiani. Diciamo dunque quello che può parere accertato.

 Chi non concorda e si oppone, mi fa un piacere e stimola cultura: basta parli di etimologia e non che io sono grasso o presuntuoso o incatarrato o fascista… Rispondete a tono, ogni tanto, senza divagare; tanto meno cercare di farvi scudo di presunte autorità.

  • Amàroni ha qualcosa di nero: ἀμαυρός, o un cognome simile Ἀμάρωνες. Notare l’antico proparossitono, dove ci aspetteremmo Amaròni bizantino.
  • Argusto non è facile: nulla a che vedere con Aprustum e similia, ma forse con ἀγρός / ager; o ἀργής, terra chiara e agevole.
  • Borgia, e probabilmente Gasperina, devono il nome a qualche feudatario fondatore. Così è certo per molti centri calabresi quali Alessandria del Carretto, le due Caraffa, Carlopoli, Cicala (Già Castriota), Doria, Fabrizia, Lauropoli, Sersale, Staiti…
  • Brognaturo, o piuttosto Bregnaturo: βρέμω, riempire; e τυρός, formaggio.
  • Cardinale: cardo, cardatori di lana?
  • Cenadi? Forse nuovo, καινάς.
  • Centrache: pungolo dei buoi (κέντρον)?
  • Chiaravalle non è valle di principesse, o semplicemente una valle illuminata, ma un frequente toponimo cistercense, dal santo dell’Ordine, Bernardo di Clairvaux, Claravallis. Ci sono molti toponimi simili in Italia e in Europa.
  • Cortale, forse recinto di animali, o curtis.
  • Davoli, forse è δαυλός, folto.
  • Focà è un santo (Foca è il patrono di Francavilla A.) o un valoroso generale bizantino;
  • Gagliano (praedium Gallianum), Gimigliano (p. Gemilianum, Geminianum), Satriano (p. Satrianum), Settingiano (p. Septimianum) sono nomi prediali di antiche proprietà dei latini (o di lingua latina) Gallio o Gallo, Geminio o Gemilio, Satrio, Settimio. Dubito di Pazzano. Nessuna fondatezza hanno le secolari interpretazioni di Satriano come connesso alla Sagra; né l’Ancinale è il Cecino, fiume a sud di Locri.
  • Gagliato, qualcosa a che vedere con il latte, γάλακτ-ος.
  • Girifalco, piuttosto che nobili volatili, mi sa di officina di un monastero: ἱερὸν χαλκεῖον.
  • Isca? O pacifici fichi (Ἰσχάς), o una fortezza, ἱσχύς. In Lucania ci sono, vicini tra loro, Satriano e Isca.
  • la Lacina non ha bisogno della dea di Crotone, e significa Pianura; abbiamo già detto dell’Ancinale.
  • Monasterace è palese;
  • Montauro appare in un testo del 1243 come Μεντάβριον, da leggere mentavrion, mantavrion, donde la pronunzia epicorica mantraru. L’oro non c’entra.
  • Montepaone era forse Runci, ma il toponimo è molto diffuso. Un quartiere del Tao (Ταώς, pavone) si trova a Tropea. Boh?
  • Olivadi? ὁ λειβάς, il campo? O uliveto? O una famiglia?
  • Palermiti, con quel suffisso, ricorda per forza una provenienza.
  • Petrizzi è facile, e si trova, secondo il Rohlfs, tale quale in Grecia.
  • Riace è fiume;
  • (ἅγιος) Andrea, Caterina, Elia, Floro, Sostene, Vito ricordano o una fondazione in onore di santi, o la presenza di un luogo di culto. S. Elia divenne Vallefiorita.
  • Serra nel 1863 si chiamò San Bruno; Torre, Ruggero. La pretesa di Castelvetere di farsi Caulonia era infondata ma passò lo stesso.
  • Simbario (Zimbarìu), allevamenti di maiali (κύμβη)
  • Soverato: Suberatum, Σουβεράτον. Ha a che fare con quercia e sughero o ghianda; il toponimo è presente, con varianti, in tutta Italia.
  • Spadola, gli antichi la dicevano luogo degli uccelli spatoli.
  • Squillace (“Skiraci”) è italianizzazione di una variante di Scolacium già Skylletion.
  • Stalettì, da Στήλη o Στάλᾱ, significa colonna o alta collina.

Stilo è Στῦλος, colonna, sia il monte o sia un ricordo dei tempi. Bivongi mi dà da pensare.

Ulderico Nisticò

 

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