Avremo una Giunta regionale?

consiglioregionale1 Se io dovessi scrivere di storia… beh, non esageriamo, di cronaca contemporanea calabrese, così, grosso modo, narrerei i fatti di fine 2014 e inizio del ’15: “Un giorno accadde che il presidente eletto, Mario Oliverio, dovette far eleggere a presidente del Consiglio tale Scalzo, non suo ma renziano; a vicepresidenti tali Gentile, alfaniano, e De Agostino (non so chi sia, ma, da storico, eseguirò ricerche al proposito); pertanto buggerò Forza Italia in genere e in particolare Tallini. Era palesemente un’indicazione che gli veniva da Roma, al fine di riprodurre in Calabria il cosiddetto quadro nazionale, cioè PD + Alfano; e mettere in ombra i berlusconiani.

 Così io narrerei i fatti del 7 gennaio, portati dalla Befana. Poi, alla data del 10 in cui scrivo queste righe, così argomenterei: che Oliverio, dopo aver ceduto sul Consiglio, magari ha ottenuto mano libera sulla Giunta. Può darsi, vero?

 Se dunque le cose andarono in questo modo, ora dovrebbero seguire questi eventi: che Oliverio riesca a far modificare lo Statuto, e perciò che possa nominare una Giunta a suo senno, magari esterna. Restiamo dunque in attesa dei nomi? Boh, restiamo.

 A questo punto va raccontato, in sintesi, attraverso quale triste sentiero abbia condotto la sua misera vita la desolata Regione Calabria dal 1970 ai nostri dì, con i seguenti presidenti: di sinistra, A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G. Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero; di destra, G. Nisticò, G. Chiaravalloti, G.B.  Caligiuri e G. Scopelliti proseguito in Stasi. Destra e sinistra, si fa per dire. L’ultima, Scopelliti poi Stasi, non è stata la peggiore di tutte solo perché in italiano pessimo è già superlativo assoluto, e tutte furono ugualmente pessime. Lo stanno a testimoniare mucchi di spazzatura alle stelle, fondi europei non spesi, statistiche che vogliono la Calabria l’ultima d’Italia; eccetera.

 Acqua passata, e altro non mi resta che fustigarmi la schiena con pepe e sale per aver votato Scopelliti; del resto, l’alternativa era Loiero, Dio liberi! Ho anche rivolto proposte ai seguenti signori: Caligiuri, per la cultura; Salerno, per le attività produttive; e lo stesso Scopelliti in persona. Tutto caduto nel vuoto; eppure erano cose serie, ve lo giuro; o almeno meritavano di essere educatamente respinte, invece che gabbate. Ma, come dicevano i Latini, parce sepulto, politicamente parlando.

 La prossima Giunta, se ne avremo una, spero sia composta di persone affidabili. Io, come una specie di fioretto, tornerò da chi sarà con le stesse proposte cadute nel vuoto con i trapassati (sempre politicamente parlando); se faranno la stessa fine, cari lettori, state pur certi che subito ve ne informerò.

Ulderico Nisticò

 

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