I catamisi

catamisi Catamisi è una curiosa parola formata dal dialettale “misa”, da “mensis” o semplicemente da “mese”, con il prefisso greco katà che significa sotto, qui usato nel senso di prima; sono dunque i pre-mesi. Da domani, che è Santa Lucia, bisogna contare fino a Natale, e ogni giorno si fanno le previsioni meteo del mese dell’anno che corrisponde: il 13 è gennaio, e così via.

 In altri paesi la conta si fa due volte, i primi dodici giorni di dicembre, e, per conferma, dal 13 a Natale. Quelli che hanno studiato a scuola vi diranno che sono superstizioni popolari, ma noi che a scuola ci siamo stati, lo confesso, ma siamo stati saggiamente abituati a dubitare, tranne che del Catechismo, di tutto (evviva, sotto questo aspetto, don Gelmi, don Voci, don Pacifico, don Vecchi e soprattutto don Marino Leo), ricordiamo che “Ci sono molte più cose in cielo e terra di quante ne possa sapere la tua filosofia”, come dice Amleto che credeva anche ai fantasmi; e, secondo me, faceva bene.

 E già che siamo a Natale, chiudo con la filastrocca, prima che nessuno la insegni più ai ragazzi: “Sant’Andria porta la nova; a li quattro Varvara; a lui sia Nicola; all’ottu Maria; a lu tridici Lucia; lu vinticincu lu Veru Misia”.

  Le Vigilie vanno rispettate: e sto per andare a cena di baccalà e stocco a Davoli. Grazie al buon cuore di chi mi ha invitato.

Ulderico Nisticò

 

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