Elezioni regionali prossime: mi è arrivata una voce…

regionecalabria Mi è arrivata una voce, che per le prossime regionali si starebbe “pensando a una importante personalità del nostro territorio”. Premesso che io credo di conoscere bene l’intera Calabria, ma il “nostro territorio” lo conosco quasi uno per uno tutti gli abitanti, affaccio queste considerazioni:

  1. Chi sarebbe mai questa persona importantissima del territorio della cui esistenza in vita finora non ci siamo accorti e non me ne sono accorto io?
  2. Come mai questa ipotetica persona importantissima del territorio non ha ritenuto, finora, dare segni di vita, quali prendere la parola in pubbliche occasioni, scrivere su giornali e siti, rilasciare interviste, essere presente in tv e roba del genere? Fa forse l’eremita sul Monte Cucco?
  3. Chi tirerebbe fuori questo coniglio dal cappello al cilindro presentandolo al pubblico ammirato e stupito? Chi, se non esistono partiti e movimenti se non sulla carta? Chi? Qualche manina pendula da Roma?
  4. Abbiamo già dato. Quando andava di moda la società civile, il nostro territorio ha espresso, scusate se scordo qualcuno: Peppino Chiaravalloti di Satriano, Pino Nisticò di Cardinale – Soverato, Aldo Corasaniti di S. Sostene – Davoli e altri recuperati nella “società civile” al posto dei politici di professione; i risultati sono stati (politicamente parlando, s’intende) disastrosi.
  5. Ma questa misteriosa grande personalità di Monte Cucco è un giudice, un medico, un professore, un ingegnere, un militare… Ebbene, se il nostro territorio nasconde niente di meno che grandi giudici, grandi medici, grandi professori, grandi ingegneri ed eroici militari, che vadano a combattere in Libano, a insegnare, a giudicare, a progettare eccetera; e non si presti a raccattare voti su indicazione di qualche politicante romano o indigeno. Il fatto che io sia un valente grecista non è certo garanzia che io sappia anche giocare a tennis, arte che mi è del tutto ignota; ed è tardi per impararla.

 Evitiamo dunque giochini e fughe in avanti tipiche della disperazione.

E non ditemi, quando andremo incontro al solito fallimento, che non vi avevo avvertiti.

Ulderico Nisticò

 

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