Ora sono tutti per l’Ospedale

Ospedale di Soverato Ridda di anonimi pronti a [far] morire [altri] per salvare l’Ospedale, che nel frattempo sta per chiudere i battenti. Oh, chiudere alla calabrese, mica con un cartello “Chiuso”: sarebbe una cosa per nordici, per svedesi… qui, nel regno della parola, chiuso si traduce potenziato, esaltato, ristrutturato… e qualche pollo ci crede. Vi ripeto, e non fate finta di non saper leggere: se per tenere un reparto ci vogliono cinque medici e & e i medici diventano quattro e tre, il reparto esiste, non è “chiuso”, però non fa nulla, attende tranquillo il definitivo trapasso. Una macchina con tre ruote non è una macchina con tre ruote ma una macchina ferma, inutile.

 Quando ve lo dissi, anche in pubblici convegni di medici e &, quando ne scrissi… tutti gli eroi anonimi e non ridevano e scherzavano: come parla bene il prof. Nisticò, si vede che è preparato… con il sottinteso noi siamo furbi e tu un povero letterato ingenuo. Ora, come spesso mi accade, mi resta l’amaro rimpianto che preferirei essermi sbagliato invece di aver avuto ragione.

 Ora le parate non servono, non servono le veementi riunioni di sindaci in cui quelli di destra se la prenderanno con la sinistra e quelli di sinistra con la destra (destra e sinistra della domenica!), e, finita la festa, tutti a casa. Tanto meno servono i pareri di chi non ha manco il fegato di possedere un cognome.

 Si può fare qualcosa? Beh, alla fine a Chiaravalle è venuta fuori la Casa della salute: ancora siamo agli inizi, ma forse… Un qualcosa ci dobbiamo inventare, per salvare un minimo.

  1. Ricordarsi che il nostro non è un ospedale ma un presidio ospedaliero: non ha e non può avere certe strutture e attrezzature.
  2. Salvare i servizi di poliambulatorio.
  3. Inventarsi una qualche seria specializzazione di alto livello professionale e tecnologico. La medicina compie ogni giorno progressi rapidissimi; voler mantenere il passato è come pretendere di viaggiare con il carro a buoi, tanto, tanto pittoresco ma lento e tanto, tanto e inutilmente costoso.
  4. Compiere un’indagine seria sulle esigenze reali del territorio da Guardavalle a Borgia, e tentare di rispondervi. Serve un PRONTO SOCCORSO con molti letti e molto personale; e un servizio di 118 capillare e con molti automezzi adeguatamente attrezzati.
  5. Urge un servizio amministrativo localmente diffuso, che non obblighi a recarsi a Catanzaro per prenotazioni e pagamenti vari.
  6. Per arrivare a Lamezia, i cittadini del cosiddetto Soveratese hanno solo l’automobile. Occorre quella famosa metropolitana leggera con la cui promessa ci ammorbano da decenni e non se ne vede l’ombra.
  7. Lo stesso per le strade: se si completassero (ridete!) la 106 e la (ridete!) Trasversale delle Serre, le distanze sarebbero accorciate.

 Non si farà niente, secondo me, perché Soverato e & non contano nulla politicamente, e da fuori vengono solo a mietere voti da portare altrove; e perché il dibattito serio non esiste, solo fiumi di parole… beh, rigagnoli, giusto quanto restano in sala le televisioni.

Ulderico Nisticò

 

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