Evitiamo il dissesto

Comune Soverato Volevo svagarmi a spiegare alla Lista Manti, così improvvisamente ammantata di cultura filosofica e greca, che il teatro ad Atene si pagava salato, e allestire una tragedia costava quando una nave da guerra! Sutor, ne ultra crepidam. E che voglio vedere come faranno a dare a tutti gratis il teatro.

 Ma sono quisquiglie di fronte alla bella notizia: evitiamo il dissesto.

 Vedete, io non m’intendo di amministrazione, e non so se, tecnicamente, dissestarsi o meno sia un tantino meglio o peggio: io so che la sola parola dissesto associata a Soverato sarebbe l’ultimo chiodo sulla bara; sarebbe la morte dell’immagine della città; sarebbe una dichiarazione di fallimento; sarebbe come dire che tutta la classe politica è stata responsabile, e con essa tutta la popolazione che l’ha votata, me compreso, in qualche modo.

 Maria Virginia Rizzo che – l’amore è cieco! – si è innamorata di Soverato, e se continua  a frequentarci si accorgerà delle pecche ma per ora della città vede solo i pregi, ha deciso di salvarci, e, sapendoci fare, c’è riuscita.

 Ora, un memento per il prossimo sindaco, datosi che il 27 ne avremo per forza uno, e non mi avete dato retta a rinviare di un anno almeno. Memento: aver evitato il dissesto non sta a significare che Rosa può tornare a sciacquare e bere Agnese (per la Rizzo, che non parla dialetto, sarebbe il Bengodi e il Paese dei balocchi in versione calabra); significa che dobbiamo stendere un velo… un masso sopra il passato, e continuare con l’amministrazione corretta e intelligente. Soverato non è così messa male da non potersi riprendere, se appena appena ci si adopera.

 Per esempio, abbiamo mostrato, con la Notte blu eccetera e con la Rassegna teatrale come si può fare molto a costo zero invece di far scappare la gente via dal teatro spendendo un mare di soldi. Vale per tante altre cose. E ricordo che è finito il tempo delle vacche grasse, quando i vari Andreotti, Ciampi, Craxi e il PCI e i sindacati stampavano carta moneta fasulla come fossero coriandoli, e tutti si sentivano miliardari.

 Dall’evitato dissesto, vogliamo sapere cosa farà il nuovo sindaco per rimetterci in sesto.

Ulderico Nisticò

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