No, Gratteri no

 Il centrodestra calabrese è nelle nebbie, ma la sinistra dev’essere nel buio pesto, se pur di uscire dalle sue ben note contraddizioni e dai ricorsi e denunzie tra aspiranti a segretario regionale, deve inventarsi un colpo di teatro per attirare l’atttenzione. Del resto, dopo anni di assenza anche dall’opposizione, dove lo trovano un candidato. Ora fanno girare il nome di Nicola Gratteri, il magistrato reggino.

 Spero che il no opposto da Gratteri sia un vero no. Se avesse fatto il ministro della Giustizia, potevo anche capirlo; ma candidato a presidente della Giunta, mi pare del tutto avulso dal reale. Infatti, se Gratteri accettasse, quod Deus avertat, e fosse il candidato della sinistra, succederebbero le seguenti cose:

–        comunque vada, egli perderebbe la credibilità che deve ammantare un giudice, attirando su di sé la taccia di partigianeria e scarsa equanimità; e, considerando la stima che circonda giustamente Gratteri, sarebbe davvero una perdita per la magistratura calabrese e nazionale, e andrebbe a ingrossare le poco felici fila dei Di Pietro e dei De Magistris;

–        e mi darebbe ragione, quando io affaccio sospetti sull’antimafia dei convegni e dei libri e delle marce e dei proclami;
–        è altissima la probabilità che, alla testa di una sinistra divisa e senza idee e con modesto personale, perda le elezioni: e giù una magrissima figura;
–        peggio se dovesse vincere, putacaso, e sedersi sopra una poltrona a lui del tutto ignota. Eh, ragazzi, l’abbiamo già vista all’opera, la società civile: Aldo Corasaniti, Lombardi Satriani, Di Bella, Vito Teti, Pino Nisticò, la Lo Moro, la De Sensi, la Catizone… eccetera, fallimenti sopra fallimenti; e già un giudice vedemmo, Peppino Chiaravalloti, il quale a buon diritto può aspirare al titolo di peggior presidente della Giunta calabra, nonostante tanti agguerriti concorrenti al peggio dal 1970 al 2014: come presidente della Giunta, s’intende, e per tutto il resto, santo subito!
–        infatti, non basta essere onesti per governare una terra; l’onestà dovrebbe essere abito normale di tutti, non dei politici o aspiranti tali; per governare ci vuole abilità, esperienza, decisione, autorevolezza. Ma Gratteri è un ottimo giudice: beh, anch’io sono un ottimo grecista, però, ragazzi, non mettetemi davanti a un problema di matematica. Chiaro?

Ulderico Nisticò

 

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