Antimafia segue cena e zona grigia

 Ultime di cronaca: sequestri di beni mafiosi in Calabria e a Roma per un mucchio di milioni di euro. Premetto che non stiamo parlando di ovili e caprili, bensì di bar, ristoranti, alberghi, villaggi turistici e roba del genere. Ragioniamoci sopra.

  1. Magistratura e forze dell’ordine si stanno dando da fare. Palese è, infatti, che se la ‘Ndrangheta da associazione di quattro sfigati diventò un’organizzazione delinquenziale planetaria e carica di soldi, qualcuno negli anni 1950-2000 gliel’ha lasciato fare senza battere ciglio.
  2. La mafia viene colpita negli interessi, e questa è un’ottima strategia.
  3. Bar, ristoranti, alberghi, villaggi turistici e roba del genere non sono in mano a disgraziati di San Luca, ma di direttori, commercialisti, avvocati eccetera: tutta gente che è andata a scuola, ha conseguito lauree, specializzazioni e master. Non è vero dunque che la cultura combatte la mafia o che il mafioso è uno senza cultura o che manco andò all’asilo: quest’aria fritta lasciamola ai convegni e progetti antimafia segue cena, e ai temini in classe delle professoresse a corto di idee per tracce intelligenti.
  4. Al contrario, esiste una vastissima zona grigia tra i cosiddetti onesti e i cosiddetti disonesti, indispensabile a far da tramite e cinghia di trasmissione, a ripulire i soldi sporchi, a investire nel legale il denaro illegale.
  5. Spero che anche il più tonto e politicamente corretto dei miei lettori abbia capito che quando io scrivo legale non voglio dire lecito, ma solo legale, cioè che rispetta una legge. Del resto, la zona grigia rispetta la legge, paga le tasse, veste bene, non lascia l’auto in divieto di sosta… se c’è bisogno di un lavoro sporco, c’è chi lo fa.
  6. Leggete il Gattopardo. Calogero Sedara, amministratore del principe, quando era povero aveva sposato la figlia bellissima e capra di un contadino così abbietto da essere soprannominato “Peppe Merda”; intanto si è arricchito, è diventato garibaldino e presto sarà deputato del Regno d’Italia. Peppe è sempre più impresentabile, un peso per don Calogero, “finché non lo trovarono con dodici lupare nella schiena”. Attenzione: non è stato Sedara a ordinare esplicitamente il suocericidio e coprocidio, non si troverà mai un foglio di carta protocollato con tale disposizione e indicazione dell’orario e numero di colpi da sparare. La mafia, valutata la situazione, decise di fargli un favore muto, e, prima o poi, presenterà il conto, magari aspettando che Calogero diventi deputato. Ecco cos’è la zona grigia.
  7. Che bisogna fare? Colpire la zona grigia, tagliare i vari cordini ombelicali che legano il mafioso propriamente detto con le banche, l’usura, il riciclaggio e roba del genere. Come fare? Come fecero gli Americani con Al Capone, che, in mancanza di meglio, finì in galera per evasione fiscale.

COROLLARIO: Come spero abbiate capito, i convegni e progetti antimafia segue cena, i film antimafia, i predicozzi antimafia, le marce antimafia, tutto segue cena, non solo non servono a niente, ma sono pericolosi perché fanno credere che il mafioso sia quel disgraziato che sparò a Peppe Merda, mentre invece il vero pericolo è il futuro deputato Calogero Sedara. Chiaro?

 A proposito, non vi fate illusioni che il deputato della zona grigia sia di destra, di sinistra o di centro o di giù o di su: Sedara, come avete letto sopra, era un fervente patriota garibaldino.

Ulderico Nisticò

 

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