Benedetto il nuovo ambone presso la chiesa del Convento dei Cappuccini. Grazie all’impegno del Comitato Sant’Antonio si è potuto procedere al rifacimento di questo luogo particolarmente simbolico nella liturgia, ricavato da due strutture preesistenti e risalenti a inizi anni ‘70.
«L’ambone – ha spiegato il guardiano del Convento, padre Giuseppe Lombardi – è il luogo dell’annuncio della Parola rivolta da Dio all’assemblea raccolta in chiesa. Non è un semplice leggio, ma un punto elevato dal quale vengono proclamate le Sacre Scritture».
Ecco l’importanza del gesto e della generosità di coloro che ne hanno garantito il rifacimento. I ringraziamenti sono stati rivolti oltre che al Comitato Sant’Antonio, all’ingegnere Renzo Catricalà che ha supervisionato i lavori, alle maestranze: il marmista Giuseppe Lanzellotti e la ditta di Giuseppe ed Emilio Sestito.
«Nella realizzazione del nuovo ambone è stato reimpiegato tutto il marmo a disposizione, senza sprecarne alcun pezzetto», ha spiegato inoltre padre Giuseppe Lombardi, evidenziandone il loro impegno e operato.
L’appuntamento, al quale erano presenti anche gli altri frati del Convento, in una chiesa gremita di fedeli, è coinciso con il triduo della Madonna di Lourdes e con l’annuale celebrazione eucaristica che vede la partecipazione dell’Associazione “Figli in Paradiso”, la stessa che due anni fa si era fatto carico della realizzazione del confessionale. Gesti semplici che testimoniano l’attaccamento della gente a questo luogo di preghiera, che nel 2012 ha celebrato i cento anni della ricostruzione della chiesa che fa parte del complesso architettonico, ma che come realtà conventuale attraversa cinque secoli di storia. E a voler riconoscere l’importanza di questo edificio di culto e di questo presidio di fraternità e preghiera, la notte di Natale è giunto il decreto dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace che lo ha elevato a rettoria.