Piano di riequilibrio, il sì tra bagarre e colpi di scena

consiglio comunale 1 settembreSi dimette il capogruppo di maggioranza Gabriele Francavilla

La dichiarazione di voto contrario del capogruppo di maggioranza, Gabriele Francavilla, arriva a sorpresa quasi alla fine della seduta e gela l’aula: “Dal momento che la Corte dei conti più volte ha accertato la situazione deficitaria dell’ente e che solo il dissesto rappresenta un taglio netto con le responsabilità del passato dichiaro il mio voto contrario al piano di riequilibrio”, ha scandito Francavilla tra gli sguardi attoniti dei suoi colleghi di maggioranza. “Inoltre vista la poca considerazione del mio ruolo in questa circostanza come in altre – ha aggiunto –mi dimetto da capogruppo di Verso il futuro”. Una bomba lanciata evidentemente a sorpresa dal ventenne neo-amministratore, che ha spiazzato lo stesso sindaco, Ernesto Alecci, anche perché seguita dall’applauso del pubblico, in parte composto da esponenti di gruppi politici di minoranza. Intanto la delibera con il piano di riequilibrio anti-dissesto, stante l’assenza di Vittoria Ciaccio e il no della minoranza, è passato per soli due voti, sette a cinque. Una grana politica che non ci voleva nel corso di una seduta già delicata, complicata dall’asprezza del confronto, culminata in uno scambio di vedute in toni quasi da lite tra il vicesindaco Salvatore Riccio e il capogruppo di Semplicemente Soverato Antonello Gagliardi. Alla fine comunque il piano redatto dal superconsulente del Mef Consolato Campolo, anticipato dal Garantista di ieri, è passato. Alla base del documento una forte riduzione del debito, sceso a 2,6 milioni di disavanzo da ripianare più 3,5 milioni circa di fondo per le passività potenziali, che il Comune ha deciso di costituire per tamponare le uscite che dovessero arrivare da eventuali soccombenze giudiziarie. Nel piano anche un netto ridimensionamento delle previsioni di introito dalle alienazioni immobiliari, pari a 600 mila euro, e previsioni positive per la riscossione dei tributi e per la riduzione delle spese, in rapporto alle entrate.

C’è anche un’importante precisazione: una proroga di altri sessanta giorni per riformulare il piano. O addirittura per dichiarare dissesto. “Nel caso ci si accorga nelle prossime settimane, dopo aver terminato i pagamenti ai creditori e accertato i debiti 2013, che emergono nuove situazioni debitorie – ha spiegato il sindaco – non è escluso che si possa dichiarare il default”. A giustificazione dell’aleatorietà di una scelta così importante, Alecci ha addotto il fatto che in Comune non è stata compiuta negli anni scorsi una ricognizione dei debiti come quella ora in corso, tanto che emergono dai cassetti somme da saldare che nessuno aveva evidenziato. Nonostante questo però il sindaco ci crede, e ci mette la faccia. “Sarebbe un atto pavido e irresponsabile condannarci al dissesto senza valide motivazioni e prima di portare a termine la ricognizione definitiva”, ha spiegato Alecci. “Possiamo risparmiare dalla raccolta rifiuti, dalla gestione dell’acqua, dagli sprechi energetici, abbiamo già condotto in porto importanti transazioni con grossi risparmi pari a 1,2 milioni come con la Sorical, abbiamo tutte le potenzialità per rimetterci in pista”, ha aggiunto. Il sindaco ha anche sottolineato gli effetti negativi del dissesto, dai costi della triade commissariale che potrebbero arrivare a 200 mila euro annui, al possibile allungarsi del commissariamento ben oltre i cinque anni previsti.

Di coraggio, percorso virtuoso, Soverato ai soveratani hanno parlato i suoi assessori e consiglieri negli interventi di maggioranza, da Riccio a Vittorio Sica, da Silvia Vono ad Antonio Rattà. Che però non hanno convinto la minoranza a dare il proprio assenso. Particolarmente agguerrito e documentato l’intervento di Gagliardi.“Le criticità segnalate dalla Corte dei conti non sono state sanate, purtroppo non ci sono le condizioni per il riequilibrio”, ha osservato il consigliere. Il capogruppo Euforia Pietro Curatola ha sottolineato incongruenze tecniche e carenze documentali, mentre Katya Urzino (Fdi) ha evidenziato “la situazione di deficit ormai cronica”. Francesco Manti, capogruppo Fi-Udc-Fdi, ha infine espresso il dubbio che “si tratti di un’azione politica a tutela di situazioni passate”.

Teresa Pittelli

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.